Nella riunione odierna il Comitato Portuale ha approvato l’aggiornamento 2012 del Piano Industriale 2011/2018 (Piano di Rilancio Pluriennale), documento di programmazione che illustra le strategie dell’amministrazione e le azioni da intraprendere per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il Piano industriale è stato adottato con deliberazione del Comitato Portuale n. 15/11 di data 27 ottobre 2011 e come ha evidenziato il Presidente Monassi “è la prima volta che un ente pubblico non economico adotta un piano industriale per la propria programmazione tecnico-economica.”
Il Piano analizza la situazione generale dell’anno appena trascorso evidenziando le principali attività svolte e l’incremento dei traffici portuali. Nella seconda parte esamina le opere previste per il periodo 2013-2018, indicando sia gli interventi di potenziamento delle strutture già esistenti, sia le opere di grande infrastrutturazione previste nei documenti urbanistici del porto (Piano Regolatore Portuale). La terza parte del documento si sviluppa in un vero e proprio Piano economico/finanziario.
L’ammontare complessivo degli interventi da realizzare è di 387 milioni di Euro. Dalla lettura del Piano, si rileva che grazie all’aumento dei traffici si sono avute maggiori entrate. Di conseguenza il Programma delle Opere potrà essere sostanzialmente realizzato entro il 2018 senza alcun ricorso a mutui per anticipo fondi. Il tutto mantenendo al minimo le tasse e senza gravare sull’utenza portuale.
E proprio su quest’ultimo punto si è espresso il Presidente Monassi. Con riferimento al recente aumento delle tasse portuali – avvenuto a dicembre dell’anno scorso per Decreto Ministeriale – ha affermato: “ciò che ci è stato imposto penalizza le imprese ed il lavoro portuale. Il nostro bilancio è in attivo, i traffici sono in aumento, quindi dobbiamo fare tutto il possibile per sostenere gli operatori in questo difficile momento di crisi. Ovviamente non possiamo esimerci dall’applicazione della norma, ma possiamo intervenire e quindi compensare i costi sostenuti dagli operatori, realizzando a nostre spese le opere di infrastrutturazione portuale che si renderanno necessarie”.
Un altro punto all’ordine del giorno ha riguardato diverse comunicazioni, tra cui si segnalano:
Lettera-appello di Assoporti al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. L’associazione dei porti italiani, torna a chiedere attenzione da parte dell’Italia alla portualità e, più in generale, all’economia del mare. Nella lettera Assoporti denuncia la mancata valorizzazione dei porti nell’azione dei governi che si sono succeduti alla guida del Paese e rilancia invece la centralità strategica dei porti ed evidenzia il contributo della portualità al Pil nazionale. Per i servizi di logistica portuale e le attività ausiliarie – si legge nel documento – si stima un valore della produzione per oltre 6.500 milioni di euro e quasi 32 mila occupati diretti. Il sistema delle Autorità Portuali genera, avvalendosi di soli 1.280 occupati, un valore della produzione superiore ad un miliardo di euro.
Aggiornamento sul ricorso di Portocittà. Oltre a quanto già preannunciato nella scorsa riunione i Consiglieri sono stati informati che l’APT si è costituita in giudizio con il patrocinio dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato. Inoltre l’Amministrazione sta provvedendo alla redazione di una relazione che sarà sottoposta all’Avvocatura stessa, incaricata della difesa vera e propria. A tal riguardo L’APT ritiene di poter richiedere a sua volta i danni.
Servizio di vigilanza del porto di Trieste. Attualmente svolto dalla società cooperativa “Sorveglianza diurna e notturna”, che si è aggiudicata il servizio a febbraio 2010, con contratto attualmente in scadenza. Per procedere nell’attività di vigilanza e garantire l’assolvimento di quanto previsto nel piano di sicurezza del porto (Port Security), l’APT ha avviato le procedure di gara per la concessione dell’Esecuzione del piano di sicurezza del porto di Trieste e servizio di vigilanza nelle aree portuali comuni. La gara si svolgerà con procedura aperta secondo quanto previsto dall’art. 83 del d.lgs. 163/2006 con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, criterio scelto anche dalle Autorità Portuali di Venezia, Genova e Napoli, che applicano la medesima procedura per la concessione del servizio in oggetto.