Il proliferare di interventi sulla stampa locale in merito al progetto Distripark, spesso riportanti interpretazioni personali della posizione espressa dall’Autorità portuale, richiede alcune precisazioni. Innanzitutto occorre evidenziare che la società consortile Distripark ha un proprio Consiglio di amministrazione e un Presidente che la rappresenta e che i soci possono, quindi, esprimere valutazioni parziali e riferibili ai singoli enti che ne costituiscono la compagine sociale.
Il Presidente dell’Autorità portuale di Taranto, in occasione di alcuni interventi pubblici, ha sempre confermato il proprio interesse e la propria determinazione nel realizzare il Distripark, precisando tuttavia che, a suo avviso, occorre mutare l’approccio a causa dell’attuale quadro finanziario e giuridico che impedisce ai soci una ulteriore e considerevole erogazione di fondi destinati alla gestione in attesa della realizzazione dell’opera. L’intervento critico dell’Autorità portuale, in particolare, è stato espresso in merito alle dichiarazioni che ritengono di vincolare in modo esclusivo il futuro sviluppo del porto di Taranto al Distripark.
Si è voluto precisare, infatti, che le direttrici di sviluppo del porto sono innumerevoli e che la logistica rappresenta una delle più importanti di esse a prescindere dal nome che si voglia dare alle aree interessate da questa attività.
L’Autorità portuale di Taranto, in ossequio all’Art. 46 della Legge 214 del 22 dicembre 2011, sta procedendo alla costituzione del Sistema Logistico del porto di Taranto estendendo il proprio ambito di competenza potenziale a tutte le aree della Regione Puglia e della Regione Basilicata. La Provincia di Taranto e la maggior parte dei comuni della stessa hanno aderito al detto progetto.
In questo contesto il Distripark, la piattaforma Logistica e, speriamo, anche l’aeroporto di Grottaglie, costituiranno il fulcro del Sistema Logistico del porto di Taranto che, però, non deve ritenersi limitato solo a queste aree, ma esteso ad ambiti ben più ampi. È fondamentale ottenere dalla Regione Puglia il rifinanziamento del progetto Distripark ma, è altrettanto importante adattarsi al mutato contesto economico-giuridico ed avere un progetto che possa intercettare gli interessi dei privati (che devono utilizzare le aree e svolgervi le proprie attività) accelerando lo start up anche attraverso una realizzazione a lotti.