UN NUOVO PATTO PER LO SVILUPPO DEI PORTI DEL LEVANTE: LETTERA APERTA DELL’AUTORITA’PORTUALE AI CANDIDATI

Con una lunga ed articolata nota trasmessa a tutti i candidati dei territori di Bari e della Bat, l’Autorità portuale di Bari ha illustrato le proprie proposte progettuali per lo sviluppo dei porti di Bari, e Monopoli. Si tratta di progetti, in gran parte ormai in fase esecutiva, destinati ad adeguare le  infrastrutture alle esigenze che il mercato dei traffici ha manifestato in questi anni: nuove banchine e terminal destinati alle nuove grandi , spazi e collegamenti per l’intermodalità destinati a ridurre l’impatto del traffico stradale, ripristino delle profondità operative dei fondali per garantire a tutti i porti la massima competitività, ampliamenti previsti dai PRP di Barletta e Monopoli, innovazione tecnologica,miglioramenti dei sistemi di security e un piano energetico nel segno della sostenibilità ambientale.

 

L’Autorità Portuale a fronte dei finanziamenti che erano stati tagliati dai Governi precedenti senza consentire la rimodulazione degli stessi verso la nuova progettazione, ha chiesto, ai candidati di voltare pagina rispetto alle polemiche del passato per stabilire un patto unitario, finalizzato allo sviluppo del territorio richiedendo la stipula, con il futuro Governo di un Accordo Quadro o di forme di convenzioni, in grado non solo di restituire al territorio le risorse ingiustamente sottratte ma anche di rilanciare, con nuove risorse, una prospettiva di medio periodo. L’Autorità ha anche sottolineato come le risorse sottratte a Bari siano state destinate alla costruzione del terminal di Vado Ligure del quale è incerto il futuro in un contesto di crisi del traffico container, compiendo un atto politico di dubbia utilità sul piano dello sviluppo dei traffici ma certamente iniquo sul piano dell’equilibrio territoriale nazionale.

Ecco il testo integrale della lettera.

Premessa
Il , diventato dal 2008 sistema portuale “del Levante”, mediante la gestione congiunta dei  porti di Bari, Barletta e Monopoli rappresenta una realtà ormai consolidata nel quadro dell’economia marittima nazionale.
Il sistema gestito dall’Autorità Portuale del Levante rappresenta un polo marittimo polifunzionale di area vasta, al servizio diretto dell’economia del territorio e funzionale ad attività logistiche di connessione fra l’Europa continentale e le aree dei Balcani, della penisola anatolica e delle repubbliche caucasiche.
Nelle provincie di Bari e BAT si realizza il 35 % ed il 50% del export di tutta la Puglia. Nel territorio considerato è localizzato il 42% delle imprese dell’intera regione.

Il porto di Bari ha registrato in questi anni un impetuoso processo di crescita, in particolare nel comparto del traffico passeggeri, tanto da risultare, secondo le ultime relazioni annuali del ministero delle Infrastrutture e Trasporti il porto con il maggior tasso di crescita sul piano nazionale. Nel settore crocieristico, tale processo è stato particolarmente impetuoso. La crescita dell’ultimo decennio è stata di oltre il 700%.
A Bari si gestisce oltre l’80% del traffico nazionale con l’Albania e sempre il porto pugliese è quello che ha contribuito in misura maggiore ( con una quota del 36,5 %) alla crescita del traffico passeggeri in Adriatico negli ultimi 5 anni. Negli anni 2007/8 e 9 ha addirittura superato il porto di Venezia per numero assoluto di passeggeri.
Sul piano commerciale, il sistema portuale del Levante è una realtà da oltre 6 milioni di tonnellate di merci movimentate in funzione delle esigenze del tessuto produttivo del territorio. Le principali merci movimentate sono il grano, in funzione delle attività dell’industria molitoria, l’impiantistica e da due anni i container che, grazie alla soprattutto alla spinta dell’export ha visto in poco tempo triplicare il movimento raggiungendo la quota di 30.000 teus che, pur rappresentando un valore poco significativo nel quadro nazionale rappresentano però un altissimo soddisfacimento della domanda di trasporto a livello territoriale.

La funzione logistica è esercitata attraverso la movimentazione di oltre 170.000 fra tir e trailers con origine e destinazione per tutti i paesi dell’Europa occidentale da e per Grecia, Albania, Montenegro con una  penetrazione ad est verso la Bulgaria, la Romania, la Serbia, la Turchia, l’Iran e le repubbliche caucasiche. Bari rappresenta, per questi paesi, uno snodo strategico della connessione con l’occidente. In questo senso Bari può essere definita veramente una porta d’Europa.

La strategia dell’amministrazione dell’Autorità Portuale del Levante, in questi anni, è stata quella della massima flessibilità nell’utilizzo degli spazi e delle banchine, senza vincolare il porto a concessioni di lungo periodo. Tale strategia, che ha consentito, in modo snello, di aprire il porto a nuovi traffici e nuovi operatori è servita a reggere meglio l’impatto della crisi.

La crisi, in questi anni, ha falcidiato il traffico traghetti sul versante tirrenico, con perdite, sui traffici verso la Sardegna che hanno superato il 25 %.  I porti che erano esposti sui mercati internazionali più concorrenziali, come l’India e la Cina, hanno subito violenti contraccolpi dalla contrazione del traffico marittimo internazionale. Per Bari, impegnato su traffici di nicchia come quello con l’Albania, le cose sono andate in modo migliore.
Gli anni della crisi, tuttavia perdurano e si fanno sentire. Il 2012 è stato per Bari un anno difficile per le merci, a parte la buona performance dei container e per i passeggeri, anche in questo caso con l’eccezione delle crociere. Anche i Balcani e l’Albania risentono della crisi per non parlare del dramma greco. Il 2013 non si annuncia migliore. La ripresa, annunciata dagli analisti a fine 2013 e poi negli anni a venire dovrà trovare i porti del Levante pronti a raccogliere le nuove sfide.

Per questo occorre prepararsi a cogliere al meglio le opportunità future con un processo di adeguamento delle infrastrutture portuali. Di seguito indichiamo le principali opzioni progettuali per il futuro dei porti del levante:
Aumentare il traffico crocieristico nel Porto di Bari
Ampliamento Terminal Crociere: L’attuale Terminal Crociere, pensato quando a Bari scalavano molte meno navi da crociera di oggi e di dimensioni più piccole,  non riesce più a garantire adeguata accoglienza agli utenti e, nei momenti di contemporanea presenza delle grandi navi COSTA ed MSC che lo utilizzano con regolarità come home port per l’imbarco e lo sbarco di migliaia passeggeri in poche ore, si creano criticità e rallentamento delle operazioni. E’ pronto per la cantierizzazione un progetto di ampliamento del terminal che consentirà di risolvere queste problematiche assicurando ulteriori margini di crescita.

Realizzazione sporgente Darsena Ponente: L’aumento delle dimensioni delle navi da crociera rende pressante l’esigenza di disporre di nuove banchine di adeguate dimensioni pena il rischio di perdere questo importante traffico. Una progettazione in avanzato stato di definizione consentirà di realizzare nella Darsena di ponente uno sporgente dedicato dove potranno ormeggiare contemporaneamente due navi sino a 350 metri di lunghezza conservando sempre gli attuali accosti per le navi di minori dimensioni. Con questo intervento il Porto di bari potrà mettere a disposizione del traffico crocieristico sino a cinque ormeggi dedicati con la possibilità di soddisfare anche nuove tipologie di traffico che al momento non trovano accoglienza in Adriatico. Tutte queste banchine, inoltre, saranno collegate al nuovo terminal crociere mediante passerelle sopraelevate dotate di tappeti mobili che agevoleranno, nella massima sicurezza, lo spostamento dei passeggeri sulle banchine in qualsiasi periodo dell’anno.

Aumentare il traffico commerciale
Approfondimento fondali nei Porti di Bari, Barletta e Monopoli:  A fronte di una crescente richiesta di approdi per traffico merci, ilporto di Bari manifesta criticità legate a banchine nella Darsena di levante con fondali inadeguati e un’area di evoluzioneprossima all’imboccatura che non garantisce alle grandi navi da crociera che presto solcheranno l’Adriatico gli spazi necessari per svolgere in sicurezza le manovre. L’inadeguatezza dei fondali spesso è dovuta ad accumuli di sedimenti spostati all’interno del bacino portuale dalle eliche delle navi sempre più potenti. Occorre, pertanto, incrementare la capacità operativa del bacino portuale, adeguando i fondali allecaratteristiche delle navi di maggiori dimensioni,spesso ripristinando quelle profondità operative esistenti sino ad alcuni anni fa.

Il porto di Barletta presenta particolari criticità all’imboccatura dovute ad un fenomeno di insabbiamento determinatosi negli ultimi anni. Questo comporta difficoltà nelle manovre di accesso al bacino portuale, in particolar modo in condizioni meteomarine sfavorevoli. In passato nel porto di Barletta accedevano navi con pescaggi maggiori di quelli attuali in quanto all’imboccatura la profondità utile si è ridotta ad appena 6.60 m.  Il ripristino di adeguati fondali all’imboccatura e in prossimità delle banchine commerciali consentirà sia di incrementare la capacità operativa del bacino portuale e quindi gli standard di sicurezza, sia l’ottimizzazione della gestione delle attività commerciali.

Il Porto di Monopoli presenta particolari criticità all’imboccatura dovute alla presenza di uno strato superficiale di roccia di natura calcarea, per cui il canale di accesso, con disponibilità di fondali di almeno 8 m, attualmente è largo solo 55 m. Questo comporta difficoltà nelle manovre di accesso al bacino portuale, in particolar modo in condizioni meteomarine sfavorevoli. Le banchine del Molo di Tramontana, dove si svolge il traffico commerciale, non hanno tutte profondità operative adeguate. Il ripristino di adeguate profondità all’imboccatura e in prossimità delle banchine commerciali consentirà di incrementare sensibilmente le potenzialità del porto.
Per realizzare questi interventi, la cui progettazione è in un avanzatissimo stato di definizione, è stata svolta un’importante attività di studio dei fondali e delle caratteristiche dei sedimenti presenti, con la collaborazione attiva dell’ISPRA, di ARPA PUGLIA e delle Università baresi che ha consentito di individuare modalità di intervento rispettose delle normative ambientali vigenti ed orientate alla massima attenzione verso il rispetto dell’ambiente marino su cui si interviene.

Prolungamento dighe foranee a Barletta: I fenomeni di accumulo di sedimenti sciolti nei pressi dell’imboccatura portuale che tanti problemi stanno causando all’operatività commerciale potranno essere limitati con il prolungamento delle dighe foranee secondo una modifica del Piano regolatore portuale già approvata e per il quale è già disponibile una progettazione preliminare.

Camionale di Bari: Il traffico di auto e mezzi pesanti che attraversano il Porto di Bari interferisce con la viabilità urbana in quanto non esiste un collegamento viaria diretto tra l’area portuale e la viabilità extraurbana. Studi condotti insieme al Comune di Bari ed al Politecnico di Bari hanno individuato la possibilità di realizzare una camionale che non solo serva a raggiungere questo obiettivo (fra l’altro strategico anche per la nuova programmazione comunitaria sulle reti TEN-T che hanno individuato Bari come core port e, quindi, con la necessità di assicurare adeguati collegamento last mile per l’interconnessione con le reti infrastrutturali nazionali) ma anche per il collegamento con l’area industriale e l’INTERPORTO al fine di favorire lo sviluppo di una retroportualità oggi molto carente.

Riqualificazione Molo Pizzoli nel Porto di Bari: L’azione di riorganizzazione e specializzazione delle funzioni portuali nella varie zone del porto, che finalmente potrà trovare la massima espressione con il completamento della Colmata di Marisabella i cui lavori hanno da qualche mese avuto inizio con la Direzione dei lavori dei tecnici dell’Autorità Portuale, necessita la riqualificazione del Molo Pizzoli con la costruzione di un edificio dove potranno essere ricollocate alcuni servizi oggi svolti in siti critici o poco funzionali. Nel nuovo edificio, per cui è disponibile già una progettazione definitiva di gran pregio anche dal punto di vista architettonico per il miglior inserimento nel contesto urbano/portuale, troverebbero adeguati e moderni spazi operativi l’Agenzia delle Dogane (con il recupero alla fruibilità cittadina dell’ottocentesco Palazzo Dogana), i depositi per le provveditorie marittime (con la possibilità di riutilizzare gli attuali spazi occupati nei pressi del Terminal Crociere per funzioni di supporto al traffico passeggeri), la Caserma per il Comando del Nucleo Operativo della Guardia di Finanza (ora ubicato all’esterno del porto con grandi criticità operative).

Sarebbero disponibili, inoltre, nuovi uffici a disposizione degli operatori portuali e della stessa Autorità Portuale oltre ad una piccola sala congressi di cui il porto è completamente privo. Sulla testata del molo, infine, sarebbe realizzata una torre di controllo del traffico portuale, a disposizione della Capitaneria di porto e degli operatori dei servizi tecnico-nautici, che consentirebbe di aumentare la sicurezza della navigazione portuale consentendo quel controllo visivo oggi difficilmente realizzabile.

Integrazione sistema GAIA con sistemi nazionali e frontalieri:Lo sviluppo del traffico marittimo e delle merci in generale è sempre più collegato alla integrazione con i sistemi informatici e telematici di Enti ed imprese. Il grande impegno profuso negli ultimi anni dall’Autorità Portuale ha consentito di rendere operativo il sistema GAIA che, con l’integrazione reale tra Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza, Polizia di frontiera, Agenzie marittime, Compagnie di navigazione, consente di gestire con grande efficacia i controlli di sicurezza ai varchi portuali ed a quelli di imbarco dei passeggeri. Il sistema, sviluppato secondo le più moderne tecnologie informatiche, è già pronto per l’interconnessione in real time con i sistemi nazionali e frontalieri tra cui quello delle Capitanerie di porto, delle Dogane e di UIRNET secondo le più recenti previsioni dell’Agenda Digitale 2013. L’estensione di GAIA, che già è operativo per i porti di Bari, Barletta e Monopoli, al sistema regionale dei porti commerciali consentirebbe la pronta disponibilità di una piattaforma telematica di supporto allo sviluppo della piattaforma logistica pugliese.

Migliorare la security
Videosorveglianza: Il programma di implementazione dei sistemi di security per rispettare i Piani di sicurezza portuali previste dalle normative comunitarie e nazionali è stato quasi integralmente completato ad eccezione della predisposizione dei sistemi di videosorveglianza. A tal fine è già disponibile un approfondito studio sulle esigenze delle varie funzioni di polizia ed operative, compresa la valutazione della tipologia e natura di controlli mediante sistemi di motiondetetection e la gestione degli allarmi mediante l’integrazione con il sistema GAIA, ed è in avanzato stato di elaborazione la progettazione che consentirà di appaltare i lavori per i porti di Bari, Barletta e Monopoli.

Sviluppare il diporto
Approdi turisticinei Porti di Bari, Barletta e Monopoli: In ognuno dei porti amministrati esistono delle aree, non strettamente necessarie alle funzioni commerciali primarie dei porti medesimi, che possono essere destinate alla realizzazione di approdi turistici ad integrazione del sistema regionale della portualità turistica in via di attuazione. Nel porto di Bari, in particolare, occorrerà intervenire sulla diga foranea di sottoflutto per realizzare una seconda imboccatura, ad escluso uso dei diportisti e delle piccole imbarcazioni, al fine di migliorare la sicurezza sull’imboccatura principale interessata dal transito di navi di grandi dimensioni sempre in numero maggiore.  Nelle aree interessate da questi interventi, tutte all’esterno del perimetro interessato dai controlli di security e senza circolazione pericolosa di mezzi pesanti e macchine operative, sarà possibile attuare quelle politiche di valorizzazione del waterfront portuale tanto richieste dalle collettività cittadine.

Verso il green port
Piano Energetico Portuale: L’efficientamento energico ed una gestione ambientale delle attività portuali dovranno essere un obiettivo primario per l’immediato futuro al fine di assicurare lo sviluppo portuale in armonia con il territorio urbano adiacente. Il Piano Energetico Portuale, di cui è stata avviata la redazione in base ad un accordo con il Politecnico di Bari, dovrà consentire anche agli operatori privati che operano in porto di poter accedere a benefici per la riconversione green dei loro processi produttivi e l’efficientamento delle strutture ai fini energetici. Dal punto di vista infrastrutturale occorrerà intervenire sulla rete distributiva elettrica, attualmente integrata con l’adiacente ambito urbano, per consentire la realizzazione di un sistema elettrico unico che assicuri vantaggi economici agli utenti privati e pubblici ubicati all’interno delle aree portuali, anche individuando sistemi di produzione di energia per autoconsumo compatibili con l’ambito urbano.

Elettrificazione banchine: La sosta in porto delle navi, sia passeggeri che commerciali, produce effetti negativi sull’adiacente ambito urbano oltre che sulla stessa area portuale per la necessità di mantenere in esercizio motori a combustile tradizionale per i servizi di bordo con produzione di inquinamento localizzato. Per pervenire alla individuazione di un sistema di rifornimento di energia elettrica da terra alle navi nel Porto di Bari, da considerare come impianto pilota, è stata avviata una ricerca con la collaborazione del Politecnico di Bari a cui sta partecipando anche la Compagnia di navigazione greca SUPERFAST. A brevissimo, anche grazie all’avvio della costruzione di una nuova cabina primaria di trasformazione ENEL in area demaniale nei pressi del Varco della Vittoria che consentirà di disporre di tutta l’energia in alta tensione necessaria, sarà disponibile uno studio che consentirà di avviare la elettrificazione di tutti gli ormeggi traghetti della Darsena di ponente e del Molo di ridosso.

L’esigenza di un impegno della politica nella prossima legislatura
Quelli che abbiamo illustrato sono progetti, in molti casi giunti alla fase esecutiva e non semplici opzioni strategiche. Potremmo dire, in modo semplificato “ non sono chiacchiere” ma rappresentano l’assetto competitivo delle nostre infrastrutture portuali per alcuni decenni.

Negli scorsi anni, una scelta politica miope, da parte dei Governi in carica ha impedito la rimodulazione delle risorse in capo all’Autorità Portuale di Bari da progetti inutili, inesistenti o superati ad un quadro di interventi indispensabili secondo una strategia di effettiva competitività degli scali del nostro territorio.
Le risorse esistenti che potevano essere utilizzati per finanziare la gran parte delle progettualità sopra sintetizzate è stata “ devoluta” forzatamente al progetto della piattaforma Maersk di Vado Ligure, un progetto nel quale uno degli istituti di credito coinvolti è MPS che ha già annunciato il proprio disimpegno.
Il porto di Bari ha contribuito a quel progetto dagli esiti incerti con ben 64 milioni dei quali è stata negata dal Governo la rimodulazione su progetti utili per il nostro territorio.

Nei mesi scorsi il taglio dei finanziamenti al porto di Bari è stato oggetto di una strumentale campagna politica volta a dimostrare l’incapacità gestionale e progettuale dell’Autorità portuale. La verità è che, nei tempi normali e dovuti di un attività progettuale, l’AP del Levante ha ricostruito un quadro di interventi effettivamente utili e spendibili per lo sviluppo del territorio, portandoli nella gran parte ad uno stadio di pronta cantierabilità costruendo le condizioni di una rimodulazione che i Governi hanno negato.

Oggi si tratta di voltare pagina. In gioco non c’è il destino di questo o quel Presidente di Autorità Portuale ma la prospettiva strategica di un territorio che ha nel mare e nel sistema portuale una delle sue principali risorse.
Per questo è indispensabile che, nella prossima legislatura, con uno sforzo unitario, tutte i rappresentanti eletti nel nuovo parlamento possano sostenere l’individuazione di uno strumento ( accordo quadro, convenzioni o altro ) che non solo restituisca a Bari ciò che è stato ingiustamente, inutilmente e inopinatamente sottratto ma fornisca le basi più ampie per una prospettiva di sviluppo infrastrutturale di medio periodo.

Se la politica locale riuscirà a raggiungere, in primo luogo, l’unità di intenti per realizzare questi obiettivi renderà un importante servizio non al porto ma ad una prospettiva di sviluppo, di crescita e di occupazione dell’intero territorio. E ‘ questo l’auspicio dell’Autorità Portuale del Levante per la prossima stagione politico istituzionale