Trieste diventerà nel 2013 il primo porto d’Italia per traffici complessivi e il 10.o in Europa. Con l’incremento del 20% dei traffici petroliferi lo scalo giuliano farà un ulteriore salto in avanti. Autorità Portuale e Siot, infatti, sono unite per far crescere il terminal petrolifero. In questi mesi è stata intensa la collaborazione che ha portato all’ufficializzazione degli incrementi di traffico di grande rilevanza previsti per il 2013. Percentuali a due cifre che fanno ben sperare per il futuro, ma che soprattutto, sono delle rarità in questa difficile fase economica.
Nel 2013 la SIOT – società del Gruppo TAL che gestisce il tratto italiano dell’oleodotto transalpino – ha infatti previsto un incremento del trasporto di greggio dalla SIOT alle raffinerie del centro Europa che potrebbe superare i 40 milioni di tonnellate, con più di 500 petroliere attese nel Golfo di Trieste. Posto che l’aspettativa di trasportato in chiusura del 2012 è di 35 milioni di tonnellate, l’incremento stimato per il 2013 è di circa il 20% in più rispetto all’anno in corso. Complessivamente ogni anno l’impatto economico sul territorio del Friuli Venezia Giulia è di ben 70 milioni di euro.
La prospettiva di crescita è dovuta principalmente all’aumento del l’approvvigionamento della raffineria di Karlsruhe nel Baden Württemberg in Germania. Il porto di Trieste assumerà un ruolo essenziale non solo per l’economia cittadina ma anche per quella europea.
Per far fronte alla previsione di crescita dei traffici la SIOT ha deciso di provvedere ad un aumento occupazionale. L’azienda sta assumendo nuove risorse da destinare oltre alle attività del Terminale Marino anche alle operazioni del Parco Serbatoi di San Dorligo della Valle al fine di adeguarsi alle nuove opportunità. Ricordiamo inoltre che ogni petroliera sbarcata al Terminale Marino genera, fra diritti portuali e di ancoraggio, rimorchio, ormeggio, pilotaggio ed esborsi tramite agenzie marittime, un flusso di circa 75 mila euro.
Con l’incremento dei traffici di greggio SIOT garantisce così una netta inversione di rotta rispetto al trend negativo che aveva segnato l’avvio del 2012. Tra gennaio ed agosto, infatti, i traffici di petrolio greggio avevano subito un calo di circa il 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente a causa della crisi del Gruppo Petroplus, che aveva portato al fermo dell’attività della raffineria di Ingolstadt in Baviera. Questa situazione era stata superata a fine agosto grazie all’accordo tra il gruppo TAL e la Gunvor, uno dei maggiori trader mondiali di prodotti petroliferi, salvando così oltre i 400 posti di lavoro.
Inoltre, grazie a questo accordo le attese di chiusura del 2012 sono in linea con le previsioni di inizio anno (35 milioni di tonnellate di greggio trasportato). A consolidare questo risultato anche la firma dell’acquisizione da parte del Gruppo Gunvor del 10% delle azioni in ciascuna delle tre società del Gruppo TAL, avvenuta il 4 dicembre scorso a seguito del rilevamento del pacchetto azionario prima detenuto dal Gruppo Petroplus. L’ingresso della Gunvor tra gli azionisti garantisce la solidità della struttura azionaria del Gruppo TAL oltre che una prospettiva di maggior stabilità per i traffici petroliferi del porto di Trieste.
“Sappiamo bene – ha affermato Marina Monassi, Presidente dell’Autorità Portuale – che la movimentazione delle rinfuse liquide rappresenta il 70% dei traffici del nostro scalo. La SIOT è la linfa vitale per il nostro porto. L’Autorità Portuale di Trieste e la Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino collaborano per rafforzare il ruolo strategico del porto di Trieste quale scalo petrolifero più importante del Mediterraneo. I numeri e le previsioni di sviluppo presentati oggi dal gruppo TAL sono incoraggianti, specie se teniamo conto della crisi economica mondiale che sta mettendo a dura prova tutti i porti europei. Siamo un Porto che ha la forza di crescere anche in una fase economica di grande recessione e anche la chiusura stimata per il traffico contenitori 2012 sarà del +3% su un 2011 che è stato un anno eccezionale”.
“Si parla molto di Punti franchi in questi mesi e a volte senza cognizione di causa. Infatti, in questo caso risulta fondamentale – ha aggiunto Marina Monassi – la particolare rilevanza che per la SIOT riveste il regime dei punti franchi. E’ infatti la loro esistenza che consente agli operatori del porto di Trieste di godere di importanti benefici, quali ad esempio il pagamento dei diritti doganali dilazionato fino a 6 mesi ad un tasso d’interesse ridotto. Vantaggi competitivi che dobbiamo prendere in grande considerazione e che, come in questo caso, sono la ragione degli incrementi dei traffici ”.
“A 45 anni dall’entrata in funzione dell’oleodotto (era il 1967, ndr) – ha concluso Ulrike Andres, presidente del Gruppo TAL – la Siot sta consolidando la sua posizione di primato sul mercato quale il più importante oleodotto d’Europa e si appresta a raggiungere il prossimo anno il record storico di petrolio trasportato. Siamo molto soddisfatti di questa nuova prospettiva sia per le ricadute economiche sulla città che per il ruolo strategico che la SIOT rivestirà sul piano portuale e nel contesto energetico europeo, operando sempre nel rispetto dell’ambiente e garantendo i massimi livelli di sicurezza. Tutto ciò è possibile grazie alla lunga esperienza e stretta collaborazione con tutti gli operatori ed in particolare con l’Autorità Portuale.”