Porti del Nord Sardegna: il Comitato Portuale approva il Pot 2013 – 2015

Rilancio dei traffici attraverso un’adeguata infrastrutturazione, una promozione attenta alle dinamiche sociali ed economiche e l’attuazione delle politiche green. Con il Piano Operativo Triennale 2013 – 2015, approvato il 31 ottobre dal Comitato Portuale, la Port Authority del Nord Sardegna guarda ai prossimi tre anni di sfide.

Previsto dall’art. 8 della Legge n. 84/1994 di riforma dei porti, il documento varato all’unanimità è lo strumento di programmazione attraverso il quale l’Ente fissa gli obiettivi da perseguire nel triennio successivo, azioni che sono il frutto di un’approfondita analisi su:

•    andamento dei traffici commerciali (passeggeri e merci) e crocieristici;
•    risorse economiche e capacità finanziarie;
•    direttrici di sviluppo che scaturiscono dalle indicazioni ricevute dagli Organi dello Stato, dalle Istituzioni locali e dalle categorie imprenditoriali:

Punto di partenza dell’agenda della Port Authority la crisi internazionale ed il clima di incertezza economica che hanno influito profondamente sul sistema dei trasporti del Nord Sardegna. Una flessione dei volumi dei traffici marittimi, iniziata nel secondo semestre 2010, che, nel 2012, ha sancito una perdita di oltre 650 mila passeggeri rispetto al 2011 e quasi 2 milioni rispetto al 2010. Difficoltà che, si evidenzia nel Pot, non hanno intaccato la strategicità dei tre porti di Olbia, Golfo Aranci e nell’economia dei trasporti della . Il cabotaggio, infatti, soddisfa ancora oggi il 50% circa del movimento totale dei passeggeri da e per l’isola e, soprattutto, oltre il 99% di quello merci provenienti da più direttrici.

Obiettivo principale del Piano Operativo Triennale 2013 – 2015 è il rilancio dell’intero sistema portuale.  Facendo forza sulle competenze conferite dalla /94 in materia di promozione delle operazioni portuali, è intendimento dell’Ente, per il prossimo triennio, proseguire con la ricerca di nuovi gruppi armatoriali che possano investire sul potenziamento delle linee esistenti o sull’attivazione di nuove.

Dal punto di vista infrastrutturale, particolare impulso per il rilancio dei traffici arriverà dall’approvazione dei piani regolatori portuali di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres, le cui linee guida sono attualmente in fase di Valutazione Ambientale Strategica, che prevedono un’infrastrutturazione adeguata alle esigenze delle moderne flotte e la creazione di spazi adeguati per la movimentazione e lo stoccaggio delle merci.

Promozione ed infrastrutturazione, nel prossimo triennio, contribuiranno anche alla crescita del mercato delle crociere, settore che, dal 2005, ha segnato un costante crescendo di numeri. È consolidato, il dato 2012, con 142 scali nei tre porti del Nord Sardegna: 46 dei quali a Porto Torres (nel 2011 erano appena 3) e 9 a Golfo Aranci (nessuno scalo registrato negli ultimi due anni), per una stagionalità che parte dal 23 marzo e si chiude al 12 dicembre. Alla luce degli scenari internazionali che si vanno delineando mese dopo mese (l’aumento delle violenze nei paesi del Nord Africa, le recenti tensioni i Turchia e le ultime disposizioni del governo italiano in materia ambientale) gli anni a venire si riveleranno propizi per un’ulteriore risalita dei traffici crocieristici. Pertanto, al fine di soddisfare la richiesta di accosti, il Pot prevede, oltre allo sviluppo delle attività promozionali (compatibilmente con la riduzione della spesa pubblica), ulteriori investimenti infrastrutturali che permettano di accogliere in sicurezza le crociere.