Ieri la sentenza del Tar ha, di fatto, consegnato l’Autorità portuale di Brindisi nelle mani di un commissario: l’annullamento della nomina del presidente Hercules Haralambides necessita infatti di un provvedimento immediato. Poi, dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato, si dovrà riprendere l’iter per la nuova nomina ministeriale.
Intanto il Tar che ha contestato, su ricorso dell’ingegner Calogero Casilli, la nomina perchè Haralambides non ha la cittadinanza italiana, dovrà notificare il provvedimento. A questo punto il presidente presenterà il suo ricorso. Così come faranno anche il Ministero dei Trasporti e l’Autorità portuale che, in quanto enti, saranno difesi dall’Avvocatura dello Stato.
«La decisione del Tar sarà impugnata in tempi rapidissimi – ha spiegato Giuseppe Giacomini, avvocato di Haralambides – e ci auguriamo che il Consiglio di Stato, considerata la singolarità della questione, si esprima al più presto».
Sempre secondo il suo legale, il professore greco potrebbe però restare temporaneamente in carica come commissario, fino al pronunciamento di secondo grado. «C’è un evidente conflitto – ha aggiunto il legale – tra quanto asserito dai giudici e la normativa comunitaria che consente ai singoli Stati di riservare ai propri cittadini alcuni incarichi nella pubblica amministrazione, ma non vieta di conferirli agli stranieri».
Francesca Cuomo