Porto di Trieste: l’Authority presenta la restaurata Centrale Idrodinamica

L’Autorità Portuale presenta la restaurata Centrale Idrodinamica, uno tra i più significativi edifici del patrimonio storico del della nostra città.
Lunedì 18 giugno alle ore 16.30 in Porto Vecchio, Marina Monassi, Presidente dell’Authority, alla presenza di tutte le autorità locali dei più importanti  esponenti del mondo dei Beni Culturali, aprirà le porte della Centrale Idrodinamica.

I lavori di restauro, eseguiti dalle ditte Dottorgroup e Favero&Milan Ingegneria, sono stati possibili grazie ad un programma comune tra l’Autorità Portuale, la Regione Friuli Venezia Giulia, il Ministero per i Beni e le attività culturali, sotto l’impulso costante dell’Associazione Italia Nostra. La Centrale Idrodinamica, edificio speciale, che è stato tra i primi ad essere  realizzato (nel 1890) fra quelli del Punto Franco, all’altezza del ponte ferroviario che attraversa viale Miramare e confinante con il Magazzino 26, è destinato a divenire, insieme alla di riconversione, il  del porto.

“Un lavoro iniziato nel 1994, che ora vedo giungere al termine – dice  con orgoglio Marina Monassi presidente dell’Autorità Portuale. Gli spazi espositivi celebreranno tutto il nostro patrimonio finora chiuso nei depositi e saranno mostrati alla città. Le sale dell’edificio, a rotazione, saranno destinate a scambi con i Porti e i Musei marittimo-portuali di tutto il mondo per incentivare anche gli scambi commerciali: i primi in lista sono i Porti storici di Amburgo e di Stoccolma.”

“Il Polo museale costituirà un’importante attrazione in quanto, oltre alle macchine generatrici di energia della Breithfeld&Danek, della Karolinenthal di Praga e gli impianti elettrici,  negli spazi espositivi si raccoglieranno – così annuncia la  prof.ssa Antonella Caroli, direttrice per i  beni e le attività culturali del Polo Museale – il patrimonio storico archivistico, i plastici storici, carretti, attrezzi portuali, arredi elettromeccanici, mappe storiche, repertori fotografici e filmati storici originari, che diventeranno il vanto della città di Trieste che andrà alla ribalta di tutti i musei portuali internazionali”.

A corredo esterno vi saranno gli scalandroni della Stazione Marittima. Le gru Idrauliche, il sommergibile Fecia di Cossato, il pontone Ursus insieme ad altre attrezzature di banchina saranno l’emblema della storica città porto.

“Sono fiero di presiedere l’Istituto di Cultura Marittimo Portuale che farò crescere in tutte le sue attività rendendolo un punto di riferimento per il settore portuale e marittimo a livello internazionale” – così afferma Alfonso M. Rossi Brigante, presidente dell’Istituto di Cultura Marittimo Portuale, che in occasione dell’apertura della Centrale, inaugurerà la mostra “LA CENTRALE IDRODINAMICA: PRIMA E DOPO IL RESTAURO”.

L’iniziativa condiviso dall’Autorità Portuale, è stata realizzata in collaborazione con Italia Nostra. Nella mostra è prevista una sezione storica, curata da Antonella Caroli,  con le immagini della Centrale Idrodinamica e una sezione dedicata alla progettazione e ai lavori di restauro, il cui allestimento è a cura delle ditte che hanno eseguito i lavori. Una prima apertura sperimentale, a partire da mercoledì 20 giugno, fino a giovedì 19 luglio, vedrà coinvolte, oltre ad ex lavoratori portuali,  le associazioni Italia Nostra, Associazione Nazionale Marinai d’Italia, Guardia Costiera Ausiliaria ed altri esperti della portualità triestina.

Il taglio del nastro è stato  affidato a Fulvia Costantinides, giornalista, scrittrice e generosa mecenate, molto impegnata per la cultura e la città di Trieste, autrice della monografia “La Torre dell’Arsenale del Lloyd Austriaco”.