Il Capo dei porti e della navigazione interna della Commissione Europea, Dimitris Theologitis ha relazionato stasera sul tema “I porti, motori per lo sviluppo in Europa: revisione della politica portuale dell’Unione Europea”.
Nel terzo dei convegni organizzati dall’Autorità portuale di Brindisi e Comune, l’ospite del presidente Hercules Haralambides ha esposto la sua relazione alla sala dopo gli interventi delle autorità presenti.
“La stabilità di un porto si misura anche in base agli investimenti che le istituzioni sono pronte a dare – ha detto il presidente di Assoporti Francesco Nerli – quello di Brindisi, ad esempio, si trova in una posizione geografica straordinario, è un crocevia. Eppure bisogna creare una cerca mobilità per concedere quella spinta propulsiva di cui ha bisogno per il rilancio”.
Nel dibattito è intervenuto anche Roberto Pagone, preside del Collegio ingegneri ferroviari italiani. “Siamo al fianco di tante Authority del sud, come Brindisi, Taranto, Gioia Tauro, Palermo e Messina, per programmare lo sviluppo dei porti – ha spiegato Pagone – lo scopo ovviamente è quello di catturare traffici dal Nord Europa.
Tuttavia, guardando ciò che stanno realizzando a Tangeri, credo che i nostri porti siano sempre un passo indietro”. Oltre ai saluti del commissario prefettizio Bruno Pezzuto e del rettore dell’Università del Salento Domenico Laforgia, che ha ribadito l’utilità della collaborazione con l’ateneo, sia a livello ingegneristico sia a livello organizzativo, il presidente Haralambides ha rivolto un saluto alle autorità presenti.
Poi Theologitis ha potuto esporre la sua lunga relazione. “Ogni porto – ha cominciato Theologitis – rappresenta la vita della città ma anche dell’intera regione in cui si trova. Per l’organizzazione sono necessarie regole nazionali improntate sulla trasparenza. Le aree di investimento vanno salvaguardate con particolare riferimento ai servizi offerti”.
Francesca Cuomo
Foto-servizio: SC-Lab
La relazione del prof. Theologitis (tasto destro, salva destinazione)