Nella speranza di una «nuova fase espansiva» economica che potrebbe arrivare entro due anni, il porto di Ancona si sta dotando di opere per agganciare la ripresa e far crescere i traffici.
La presentazione ad Ancona del rapporto statistico 2011, che ha evidenziato per il porto un calo di merci (-1,7%) e passeggeri (-6,1%) a fronte di un aumento di merci in container (+10%), ha fornito l’occasione al presidente dell’Autorità Portuale Luciano Canepa e al segretario generale Tito Vespasiani di fare il punto della situazione infrastrutturale dello scalo.
L’Authority «non ha perso il suo tempo», ha detto Canepa, sottolineando come nonostante il mancato arrivo dei fondi governativi previsti l’Ap abbia «mobilitato 128 milioni di euro per opere cantierabili entro il 2012». Già firmato, ad esempio, il contratto per realizzare il molo di sopraflutto (70 milioni) che servirà a proteggere dai venti dominanti la futura banchina rettilinea per ospitare carghi di grandi dimensioni.
«Speriamo in una nuova fase espansiva tra due anni», ha aggiunto Vespasiani. Uno degli obiettivi prioritari per il 2012, ha continuato, riguarda lo scavo dello specchio d’acqua tra la banchina rettilinea e il molo di sottoflutto per portare i fondali a -14 metri e renderli idonei all’arrivo di grandi carghi. Verranno asportati materiali sabbiosi per un milione di metri cubi: 500 mila serviranno al ripascimento della costa, altrettanti (non pericolosi ma incompatibili con il ripascimento) verranno scaricati in mare.
Nel 2011 i traffici merci e passeggeri sono risultati in calo, a causa della crisi, in particolare quella greca ma anche della chiusura della Bunge (da sola ha tolto allo scalo 400 mila tonnellate l’anno di merci rinfuse solide) Per le merci si conferma il trend negativo (dal 2008 -11%) mentre per i passeggeri si è tornati sui livelli del 2009-2010 dopo il record del 2011 (1,65 milioni). Negativo il flusso dalla Grecia (-11,8%) e in aumento quello da e per la Croazia (+7,3%).
Note positive vengono dal settore crociere con 144.721 (+7%) persone arrivate con Costa Crociere e Msc (9% del totale passeggeri). Dovrebbero essere demoliti entro maggio al porto di Ancona i venti silos dello stabilimento Bunge nella parte finale del molo. Lo ha riferito Canepa che ha avviato l’acquisizione dell’area ex Bunge (5,1 milioni di euro) dando seguito al protocollo d’intesa siglato con Regione, Provincia, Comune, azienda e sindacati.
Canepa, a margine della presentazione del rapporto statistico, ha spiegato che per avviare la demolizione della parte interna dello stabilimento (48mila metri quadrati) si attende il piano di caratterizzazione del suolo già accettato dalla Regione. Ci sono infatti fabbricati sigillati da verificare ed è previsto anche un controllo sull’eventuale presenza di amianto da smaltire.
Circostanze che – ha precisato Canepa – non preoccupano comunque l’Authority e che costituiscono verifiche di sicurezza per l’intera operazione. Acquisita la proprietà dell’area, l’Autorità portuale preparerà un bando per la presentazione di progetti di investimento, con premialità per proposte che prevedano la riassunzione degli oltre 60 lavoratori ex Bunge.