Il Tar Marche ha respinto il ricorso della Società Italiana per Condotte d’acqua spa per l’annullamento, previa sospensione, dell’aggiudicazione dell’appalto per i lavori del molo di sopraflutto ad Ancona.
Lo ha reso noto l’assessore comunale al Porto Diego Franzoni soddisfatto per una decisione che «sblocca i lavori». Si tratta di un’opera da 70 milioni di euro che servirà a proteggere la banchina lineare in via di costruzione. Il molo di sopraflutto verrà realizzato dal cantiere navale verso il mare aperto, per circa 800 metri.
I lavori erano stati aggiudicati in via definitiva dalla commissione dell’Autorità portuale all’Associazione temporanea di imprese Cooperativa Muratori & Cementisti – CMC di Ravenna – Impresa Lungarini spa e Nuova Co.ed.mar srl – Consorzio Ravennate delle Cooperative di produzione e lavoro scpa (Imati Cmc).
Al secondo posto si era classificata l’Ati Società Dragaggi spa Cooperativa San Martino Soc. Coop. – Consorzio Veneto Cooperativo scpa – Impresa Costruzioni Mentucci srl (Ati Sid). Il ricorso aveva di fatto bloccato l’avvio dell’opera. «Ora- ha spiegato Franzoni – si andrà alla firma del contratto tra l’Authority e la ditta che si è aggiudicata l’appalto e l’intervento, di grande rilievo per il Porto dorico, potrà finalmente partire».
Uno dei motivi del ricorso riguardava la mancata dichiarazione della disciplina degli appalti al prezzo più basso, relativa alla non modificabilità dei prezzi offerti. Premesso che il bando non richiamava specificamente le norma, il Tar ha ritenuto infondato il ricorso, affermando che una «sanzione gravissima quale è l’esclusione dalla gara non può essere la conseguenza di clausole non presenti nel bando.