Porto di Trieste: i risultati di Alpe Adria

L’Autorità Portuale di Trieste – nell’ambito delle competenze istituzionali previste dall’art. 6, comma 6, L. 84/94, ulteriormente ribadite sul dal recente decreto “salva Italia” (artt. 46 e 47) del Governo nazionale – ha proceduto ad una verifica puntuale delle attività svolte dalla partecipata Società in ordine allo sviluppo dei collegamenti intermodali da e per il .

A tale fine, nel corso di un incontro operativo tra la Presidente dell’Autorità Portuale di Trieste, Marina Monassi e l’Amministratore Delegato di Alpe Adria, Antonio Gurrieri, si è fatto il punto sui risultati del 2011 e sono state tracciate le linee per il mantenimento dei prodotti strategici e l’avvio delle nuove iniziative in linea con la politica comunitaria sui grandi corridoi del “core-network” TEN-T.

Nel 2011 il trasportato complessivo di Alpe Adria ha superato i 211.000 TEUs, con un incremento del 17% rispetto al 2010, dato sostanzialmente in linea con le previsioni del “Piano Operativo” a suo tempo approvato dagli Organi di Alpe Adria.
Il risultato economico in termini di fatturato si è attestato attorno ai 32 milioni di Euro, con una crescita pari al 24% rispetto al 2010, indice che evidenzia anche un significativo recupero sul piano della remuneratività dei servizi ed un miglior rendimento nel rapporto con le risorse investite.

I prodotti attualmente in esercizio (v. all. tabella) coprono quasi l’intero arco dei collegamenti sul mercato nazionale ed internazionale del porto di Trieste, operati direttamente dalla Società e, per i mercati esteri consolidati, in joint con altri operatori logistici ed in sinergia con il Terminal Contenitori di Trieste.

Per quanto riguarda le iniziative di gestione ed avvio dei servizi intermodali per il 2012 – che sulla scorta dei mezzi finanziari da investire impegnati nella 2012-2014 potranno essere assicurati su base annua – l’Autorità Portuale di Trieste ha fissato il criterio prioritario che Alpe Adria dovrà seguire nella sua attività operando con soggetti in grado di garantire volumi utili a sostenere la regolarità dei prodotti, nonché un alto indice di saturazione dei convogli mediante impegni di acquisto di treni completi bilanciati e/o di spazi treno proporzionalmente significativi, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente il rapporto costi/ricavi ed ottimizzare l’impiego delle risorse.

Relativamente alle nuove iniziative, di particolare rilievo sono il ripristino del collegamento con Milano, attuato mediante l’estensione “on cargo inducement” dei servizi su Padova e, sul mercato internazionale, l’avvio del collegamento a lungo raggio Trieste-Rostock, lungo la direttrice del Corridoio 1 (Adriatico-Baltico) del “core-network” TEN-T.

Questo ultimo prodotto è previsto realizzarsi attraverso un percorso graduale attuato, in una prima fase, mediante l’aggregazione di tre segmenti operativi Trieste-Villach, Villach-Wels e Wels-Rostock e viceversa, con una resa complessiva intorno alle 65 ore e, successivamente, con l’integrazione del primo e del secondo segmento (Trieste-Wels diretto) per completarsi attraverso l’ulteriore integrazione del terzo segmento (Trieste-Rostock), raggiungendo una resa finale intorno alle 36 ore.

L’altro comparto strategicamente rilevante è rappresentato dal consolidamento e sviluppo dei collegamenti intermodali terra-mare da estendere progressivamente all’intero bacino Nord Adriatico, con particolare attenzione al versante costiero orientale dell’Adriatico, a servizio dell’intera area balcanica; fattore quest’ultimo determinante per poter prospettare ai grandi operatori dello shipping l’utilizzo dello scalo di Trieste quale hub di interscambio per i flussi del traffico in uscita ed in entrata dal Mediterraneo (via Suez) da/per i mercati emergenti dell’Europa Centro-Orientale.

Si sta inoltre valutando l’ipotesi di poter integrare il pacchetto dei servizi intermodali offerti da Alpe Adria ai clienti armatori, mediante l’inclusione di altri prodotti complementari, in linea con le potenziali aspettative del mercato e con l’obiettivo soprattutto di contenere la concorrenza dei vicini scali esteri.