Porto di Pescara: accordo per le emergenze

Si muove su sei punti l’intesa che nel pomeriggio è stata raggiunta tra il presidente della Regione, , il commissario del , Guerino Testa, il sindaco del capoluogo adriatico, , i rappresentanti dell’Associazione armatori Pescara, la Camera di commercio di Pescara e il Forum economia e sviluppo, per fare fronte alla grave crisi che investe il Porto di Pescara, di fatto paralizzato per il mancato avvio del dragaggio dei fanghi.

Nel corso della riunione, alla quale erano presenti gli assessori , Carlo Masci e , il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano e i consiglieri , Federica e , il presidente Chiodi ha confermato tutta la sua disponibilità ad assumere «tutte le iniziative necessarie e indispensabili per avviare le operazioni di dragaggio» e per «avviare le procedure burocratiche legate all’erogazione degli ammortizzatori in deroga alle imprese della marineria colpite dall’emergenza».

In ragione della disponibilità del Presidente della Regione, si è deciso che, si legge nel verbale finale, «il presidente Chiodi avvierà un contatto con l’ per l’effettuazione nel più breve tempo possibile delle analisi dei fanghi dragati dalla darsena commerciale; s’impegnerà all’erogazione, nei limiti e nelle indicazioni di legge, della Cassa integrazione in deroga agli imbarcati; avvierà un contatto con il direttore dell’Inps di Pescara per accertarsi delle reali condizioni e difficoltà tecniche che non permettono allo stato di erogare la Cig al personale di marineria di Pescara; s’impegnerà direttamente, dopo la dichiarazione di evento straordinario, di notificare all’Unione europea le procedure in deroga per il sostegno finanziario alle imprese; accelererà le procedure per l’individuazione di un sito di conferimento a terra per ulteriore fase di dragaggio e le procedure, di competenza regionale, del Piano regolatore portuale».

A chiusura dell’accordo, infine, la Camera di Commercio di Pescara ha sollecitato un incontro l’Abi regionale al fine «di esplorare possibilità di sospendere temporalmente le condizioni in essere dei prestiti erogati alle imprese nel settore della pesca interessate dall’emergenza». Quest’ultimo impegno è stato assunto alla luce della protesta di alcuni armatori che non potendo lavorare per questioni di sicurezza legate al mancato dragaggio del Porto, rischiano il fallimento per i prestiti e mutui contratti.