Il porto di Trieste e la Trieste Terminal Passeggeri hanno vinto una sfida storica, quella determinata dall’inatteso arrivo quasi in contemporanea in sole 24 ore di ben quattro grandi navi da crociera, fra cui le tre ammiraglie di Costa Crociere, di Msc e di Cunard, in fuga dal porto di Venezia bloccato dalla nebbia.
In 24 ore, mobilitando tutto il personale reperibile e utilizzando ogni accosto disponibile, il Presidente dell’Autorità Portuale di Trieste, Marina Monassi ha dato disco verde alla Trieste Terminal passeggeri che – come sottolineato dal direttore generale di TTP, Livio Ungaro – ha consentito a Trieste di assumere il ruolo di home port in Adriatico e di fornire tutti i servizi necessari per lo sbarco ed imbarco di una vera e propria folla di 16.000 passeggeri.
Si è trattato di una organizzazione straordinaria che, da un lato, ha rappresentato un eccezionale banco di prova per il porto di Trieste; dall’altro ha dimostrato che lo scalo giuliano può a pieno diritto ambire a un ruolo di primo piano nel mercato delle crociere in Mediterraneo.
L’immagine scaturita da questa emergenza è stata eccezionalmente positiva per Trieste, che da oggi può vantare una vera e propria green card nel dialogo con le grandi compagnie crocieristiche, ma anche con la città alla quale – e Ungaro ha rivolto formali scuse per gli eventuali disagi sofferti nelle scorse ore – è stata richiesta una prestazione altrettanto straordinaria in termini di accoglienza.
Il tutto considerando che la prima segnalazione del dirottamento delle navi da Venezia a Trieste, era giunta all’Autorità Portuale solo alle 10 del mattino con conferma ufficiale alle 17, quasi a ridosso dell’ingresso nel Golfo della prima delle quattro ammiraglie.
Essenziale – come sottolineato dalla TTP – anche l’apporto delle forze dell’ordine che hanno collaborato in qualsiasi modo ad affrontare nel modo migliore l’emergenza operativa.