Il prossimo 22 novembre, in sede di Comitato portuale, verrà esaminato per l’approvazione il Piano Operativo Triennale 2012-2014, in vista di tale adempimento formuliamo le seguenti considerazioni.
1. Il POT, oltre alle analisi dei traffici portuali, si prefigge di tracciare le prospettive di sviluppo del porto di Brindisi. Tra l’altro si evidenzia la necessità di dotarsi di un nuovo Piano Regolatore Portuale e sottolinea (pag. 61) che «il momento è particolarmente propizio poiché il Comune di Brindisi ha iniziato il procedimento per la realizzazione del PUG (Piano Urbanistico Generale) strumento con il quale necessariamente il Piano Regolatore Portuale deve interfacciarsi».
L’Autorità portuale evidenzia nel POT l’importanza della sicurezza portuale che pone «ai primi posti» della propria agenda affermando che «il porto di Brindisi deve diventare un luogo di lavoro dove il lavoratore deve sentirsi adeguatamente protetto e conscio che la pubblica amministrazione sta facendo tutto per rendere più sicuro l’ambiente di lavoro ed il porto in generale».
L’A.P. sostiene di aver affidato ad una impresa specializzata la redazione del Rapporto Integrato di Sicurezza Portuale precisando che la redazione dello stesso, «è stata conclusa ed è stata programmata la prima conferenza di servizi per l’approvazione dello stesso. Il rapporto prende in considerazione, logicamente, la realizzazione futura del rigassificatore della Brindisi Lng».
2. Nel POT si legge ancora (pagg.15-16) che «non può essere taciuto il progetto di realizzare un terminal di rigassificazione in grado di ospitare navi da 160.000 t. di Gnl. Il progetto proposto da BG Group è ora portato avanti dalla controllata Brindisi Lng ed ha ottenuto la positiva Valutazione di Impatto Ambientale da parte del Ministero Dell’Ambiente, di concerto con quello dei Beni e le Attività culturali, con decreto n.366 del 01/07/2010 ed è ora in attesa dell’autorizzazione definitiva dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Il terminale, di cui era stata iniziata la realizzazione della colmata a mare per la successiva localizzazione dell’impianto vero e proprio, realizzazione poi sospesa in attesa della valutazione dell’impatto ambientale ed a seguito di sequestro nell’ambito di un procedimento penale, è localizzato in zona Capobianco del porto esterni di Brindisi» ed ancora «Il decreto prevede l’obbligo di elaborare un progetto per l’utilizzo gratuito delle frigorie prodotte durante il processo di rigassificazione per il comparto industriale fino alla distanza di 4 km dal terminale.
Appare pertanto necessario effettuare attente valutazioni circa l’eventuale effetto sull’economia locale di tale aspetto che potrebbe determinare un orientamento nuovo nell’utilizzo delle aree nella zona industriale e nelle aree portuali adiacenti l’impianto». Facciamo rilevare che relativamente al punto 1, cioè al Rapporto Integrato della sicurezza Portuale, contrariamente a quanto si afferma nel POT, nella Conferenza dei servizi del 26/07/2011 convocata dalla stessa A.P. presso la propria sede, venne deciso di stralciare tutto ciò che riguardava l’impianto di rigassificazione in quanto detto rapporto doveva valutare solo l’esistente.
Tale rilievo fu avanzato delle associazioni ambientaliste invitate (Italia Nostra, Legambiente e WWF) e condiviso da tutti i presenti (Comune, Provincia, Regione, VV. FF., Protezione civile ecc.) tanto che lo stesso segretario generale dell’A.P., dott. Del Nobile, riconobbe essere stato inserito come semplice “esercizio accademico”. Si convenne anche, su una precisa proposta dell’arch.
Fabio Lacinio, rappresentante con l’Assessore Paolo Chiantera dell’Amministrazione comunale, e contrariamente a quanto si dice nel POT, che prima di indire la Conferenza decisoria si sarebbe dovuta tenere un’altra conferenza dei servizi interlocutoria per verificare come il nuovo rapporto avesse recepito quanto stabilito unitamente alle osservazioni e integrazioni che sarebbero dovute giungere dagli enti e associazioni entro il 10 agosto. Quindi, oltre a sottolineare che di detta conferenza dei servizi a tutt’oggi non è pervenuto alcun verbale alle realtà interessate, ciò che viene affermato nel POT riguardo a tale aspetto non corrisponde ai dati della realtà.
Riguardo a quanto riportato al punto 2, osserviamo come sia motivo di perplessità che si faccia riferimento ad un parere della Commissione ministeriale V.I.A., vincolato da numerosissime prescrizioni, che è stato oltretutto oggetto, comprese tali prescrizioni, di contestazioni e osservazioni da parte delle Amministrazioni locali e della Regione Puglia. Oltre a ciò non si menziona in alcun modo la netta contrarietà di tali Enti alla costruzione del rigassificatore sancita per altro dai rispettivi organi consiliari.
Contrarietà inoltre che si evince in modo chiaro anche dal DPP (Documento Programmatico Preliminare) per il PUG del Comune di Brindisi, strumento urbanistico che l’Autorità Portuale non può considerare privo di qualsiasi rilevanza e che, comunque, come viene riconosciuto dalla stessa nel POT, il futuro Piano Regolatore Portuale «debba necessariamente interfacciarsi».
Va poi rilevato che l’A.P. contraddice se stessa quando, dopo essersi prodotta nei citati passaggi, afferma che «La sensibilità ambientale della collettività brindisina deve essere soddisfatta procedendo ad acquisire un accurato quadro di riferimento ambientale che si riferisca all’intero ambito portuale e che riguarda tutte le opere». E ciò perché l’A.P. non «soddisfa la sensibilità ambientale della collettività brindisina» quando finisce per dare per scontata, per altro contro ogni buon senso, la realizzazione dell’impianto.
Ed al riguardo va ricordato che una amministrazione di rilievo pubblico, quale è l’Autorità Portuale, non può prendere in considerazione un progetto giuridicamente non operativo per difetto, quanto meno allo stato, di qualsiasi valida autorizzazione e per altro oggetto di controversie giudiziarie di varia natura.
Le nostre associazioni, alla luce di quanto sopra riportato, richiamano l’attenzione delle Amministrazioni in indirizzo sull’indubbiamente condivisa esigenza che nella riunione del Comitato portuale, nella quale verrà discusso detto POT, si proceda allo stralcio delle annotazioni riguardanti l’impianto di rigassificazione.
Foto: Simone Rella