Oltre 360 mila passeggeri in meno nel solo mese di agosto nei due porti di Olbia e Golfo Aranci. Più di 900 mila dall’inizio di gennaio. È la conferma del trend negativo 2011 che, anche nel periodo clou della stagione estiva, non solo non accenna ad un miglioramento, ma si riduce di un altro punto percentuale rispetto a luglio.
Olbia
Sono 739.413 i passeggeri sbarcati e ripartiti, rispetto al milione e 88 mila del 2010 (quasi 349 mila in meno). Statistica secca di una crisi dell’intero sistema turistico dei grandi numeri. Nel dettaglio, è proprio il dato degli arrivi che evidenzia la pesante flessione che ha iniziato a colpire i porti del Nord Est Sardegna già da ottobre dello scorso anno.
Ad agosto, i soli arrivi all’Isola Bianca diminuiscono di circa il 35 %, l’equivalente di 185 mila passeggeri in meno. Centoquindici, invece, i movimenti nave in meno nell’ultimo mese, 1.090 nel globale degli 8 mesi Un calo legato principalmente alla cancellazione di molte corse diurne all’ultim’ora e alla rinuncia di alcune compagnie – proprio per una politica di riduzione dei costi aziendali – ad inserire altre navi sulle linee da e per il continente.
Golfo Aranci
Neanche il secondo scalo gallurese è riuscito a contenere la crisi di agosto. Nel mese appena trascorso, il numero dei passeggeri in arrivo e partenza si ferma ad appena 233 mila, il 5,2 per cento in meno rispetto al 2010. Perdita, comunque, arginata dalla presenza della Flotta Sarda sulla rotta da e per Civitavecchia.
La nuova linea, che a giugno e a luglio ha portato lo scalo golfoarancino ad un netto recupero rispetto ad un quadrimestre di crisi, sul mese di agosto è riuscita a contenere una tracollo altrimenti stimabile attorno al 19%. Positivo, di contro, il dato dei movimenti nave. Contrariamente al 2010, il numero di viaggi, proprio per la presenza quotidiana della nuova linea coperta da Saremar, cresce del 7,45 per cento (solo nel mese di agosto, i movimenti in più ammontano al 33,7%).
“Si tratta, purtroppo, di dati che si commentano da soli e la dicono lunga sulla grave situazione del comparto turistico isolano”, dice Paolo Piro, Presidente dell’Autorità Portuale del Nord Sardegna. “La percentuale di crollo su Olbia, come ho più volte annunciato, è allarmante e il primo porto sardo continua a soccombere.
Il mix nocivo fatto di crisi dei trasporti, incremento dei prezzi sui biglietti, incertezza generale e, di conseguenza, una certa disaffezione verso la nostra isola, unita alla concorrenza spietata di altre mete, è un continuo infierire sul nostro sistema”. Sempre più necessaria una riflessione attenta e allargata ai principali attori.
“Di sicuro – continua Piro – il mese di settembre non risolleverà le sorti dei nostri scali e l’autunno in arrivo, purtroppo, non sarà dei più facili, soprattutto alla luce della lenta evoluzione della vicenda della Tirrenia, sulla quale vige ancora molta incertezza. Mi dispiace sottolinearlo, ma abbiamo imboccato una strada buia, che sta già avendo forti ripercussioni di carattere occupazionale sul sistema portuale dell’intero Nord Sardegna.
Parlo di ricorso alla cassa integrazione, licenziamenti o mancate assunzioni tra gli operatori portuali, nelle agenzie marittime, nelle biglietterie, nei servizi generali e nell’indotto consistente che gravita attorno alla portualità. Mi auguro che questo grido d’allarme, che mi permetto di lanciare con questa forza e per la prima volta alla classe politica e agli operatori del settore, possa trovare un debito riscontro, con soluzioni adeguate ed immediate per rilanciare l’isola sul mercato internazionale e dare un’iniezione vitale all’intero sistema dei trasporti. Da parte nostra, resta ferma la posizione, già annunciata, della ricerca di nuovi gruppi armatoriali e, quindi, di nuove linee di traffico che possano intercettare nuove fette di mercato”.
Merci
Anche ad agosto, il settore delle merci sembra subire una battuta d’arresto. Il calo stimato, ammonta ad un meno 11 per cento sulle tonnellate trasportate. Diminuzione che ha ridotto la percentuale positiva di scarto rispetto al 2010. Nessuna tonnellata di merce trasportata, invece, nel porto di Golfo Aranci, che resta fermo a zero. “Il calo percentuale sulle merci – conclude Paolo Piro – è sicuramente un sintomo della contrazione della domanda di beni da parte degli operatori turistici. Sono percentuali ancora contenute, anche se è indispensabile tenere sotto monitoraggio costante il settore”.
Salvatore Carruezzo