Con un’interrogazione al ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, affinchè blocchi la nomina a presidente dell’Autorità portuale di Bari di Francesco Mariani, attuale commissario ed ex presidente dell’ente, a causa della “gestione economica e finanziaria assolutamente negativa e preoccupante”, è stata chiesta dal deputato Simeone Di Cagno Abbrescia (Pdl). Nella sua nota il parlamentare ricorda che la deficitaria situazione economica è anche “confermata dal collegio dei revisori dei conti dell’Autorità; portuale”. “Il conto economico consuntivo degli anni 2009 e 2010 – afferma infatti Di Cagno – evidenzia infatti disavanzi e passività; che destano profondi dubbi su come è amministrato il porto di Bari. Le recenti sentenze del Tar Puglia inoltre hanno stabilito che l’Autorità; portuale di Bari non poteva rideterminare in maniera unilaterale i canoni dovuti dalla società; Bari porto mediterraneo, stabilendo pertanto la nullità; delle pretese economiche da parte del medesimo ente portuale per un ammontare di circa otto milioni di euro definendole prive di giustificazione ed irragionevoli. Il rendiconto economico consuntivo del 2010, in conseguenza delle richiamate pronunce giurisdizionali risulta pertanto attualmente gravato da un disavanzo doppio, pari a circa 1.200.000 euro e a sua volta, il consuntivo del 2009, formalmente chiuso con un avanzo, presenta anch’esso un disavanzo, dovuto all’illegittima iscrizione in bilancio del presunto credito nei confronti della Bpm. Risulta pertanto evidente che il ministro Matteoli applichi urgentemente le disposizioni previste dalla legge che prevede la nomina di un commissario chiamato a risanare i conti dell’Autorità; portuale di Bari dissestati dalla mala gestione”.
“Tutto ciò – replica in una nota il commissario Mariani – è motivato in base a fantasiose e poco informate asserzioni circa i bilanci dell’Ente Portuale. In primo luogo perché il Conto Economico del 2010, è vero, presenta un disavanzo di Euro 622.665,73 ma il Conto Consuntivo, di cui all’art. 7, comma 3, lettera c) della legge 84/94 presenta invece un avanzo, alla fine dell’esercizio 2010 di 26.325.342,55. Diciamo che è stata letta la “riga” sbagliata. A beneficio della curiosità dell’On. Di Cagno, segnaliamo che il collegamento fra la Sentenza TAR sui canoni, peraltro ancora soggetta ad impugnativa presso il Consiglio di Stato, ed i bilanci dell’Autorità Portuale, è totalmente arbitrario. Nei bilanci, regolarmente approvati con parere favorevole dei Revisori, sono stati appostati, ovviamente, soltanto crediti certi, sulla base di documentazione probante. È evidente il tentativo, un po’ maldestro e tardivo, di intervenire nel procedimento di intesa fra Governo nazionale e Regionale gettando ombre e discredito sulla mia figura a prescindere dal buon funzionamento e dagli ottimi risultati del porto che tutte le persone in buona fede, anche lontane da me, mi riconoscono e credo di poterlo dire a partire dalla fiducia accordatami dal Ministro Matteoli e dal Presidente Vendola”.
Francesca Cuomo
Foto: Simone Rella