I decreti di nomina arriveranno solo dopo aver raggiunto l’intesa con gli enti territoriali coinvolti. L’attenzione ministeriale, ed in particolare del dicastero a Infrastrutture e Trasporti di Altero Matteoli, è rivolta a Puglia e Lazio: dovranno infatti essere decise le nomine per le Autorità portuali di Brindisi, Taranto, Bari e Civitavecchia. Le rispettive Camere di commercio, Comuni e Province hanno espresso le terne al ministro che ha già apposto la prima firma per procedere alla nomina: a Brindisi, successore di Giuseppe Giurgola sarà Hercules Haralambides; a Taranto, al posto del commissario Salvatore Giuffrè, Sergio Prete; a Bari si attende la conferma di Francesco Mariani mentre a Civitavecchia la nomina di Pasquale Monti. Oggi il ministro Matteoli ha chiesto “l’intesa alle Regioni” su questi candidati. Se, in parte, si tratta di nomine ampiamente previste e gradite, per altre – in particolare quella del professore greco a Brindisi – la comunità e la politica hanno espresso perplessità. Primo tra tutti, sarà proprio Giurgola a far valere il proprio diritto facendo ricorso se Haralambides sarà confermato: secondo l’ormai ex presidente dell’Authority brindisina, uno dei requisiti fondamentali per gestire concessioni demaniali, e dunque proprietà dello Stato italiano, è la cittadinanza italiana. Ma quella di Giurgola, nome che figura nella terna proposta al ministro su segnalazione della Provincia, non è la sola voce contro il greco. “In attesa del concerto della Regione Puglia e dei successivi pareri delle competenti Commissioni parlamentari – ha sottolineato in una nota il senatore del Pd Salvatore Tomaselli – non possiamo che prendere atto con stupore della pervicacia con cui il centrodestra brindisino ha inteso perseguire l’obbiettivo di “conquistare” politicamente la importante postazione di guida del porto di Brindisi ricorrendo per la prima volta nella storia delle authority portuali italiane alla designazione di un cittadino straniero. Non possiamo non ribadire che, nel metodo, tale scelta risulta oltremodo “offensiva” verso un territorio ritenuto, evidentemente, incapace di esprimere alcuna professionalità e competenza utile a guidare il porto di Brindisi dopo anni di gestioni fallimentari: verrà il tempo dei giudizi di merito, se la nomina andrà a buon fine”. Sulla stessa linea anche il consigliere regionale dell’Udc Euprepio Curto. “Non è una intesa politica – ha commentato – ma una vera e propria sciagurata lottizzazione spartitoria quella consumatasi tra il Governo nazionale e quello regionale sui nuovi Presidenti delle Autorità Portuali di Bari, Brindisi e Taranto”. Solo dopo aver ricevuto anche le firme di Nichi Vendola e Renata Polverini, Matteoli potrà emanare i decreti attuativi delle nomine.
Salvatore Carruezzo