Ancona dice NO al rigassificatore

Riunione straordinaria di qualche giorno addietro quella della giunta comunale di : si è stabilito di aderire alla richiesta da inoltrare alla Regione di impugnare – per via di urgenza – il decreto di compatibilità ambientale relativa al progetto di un rigassificatore al largo della costa davanti a Porto Recanati. Questa richiesta si unisce a quella fatta dai Comuni di Sirolo, Camerano, Castelfidardo, , Numana, Potenza Picena, Recanati. Il decreto era stato emesso dal Ministero dell’ e della Tutela del territorio e del mare lo scorso gennaio per un terminale “off shore” con capacità di rigassificazione fino a 5 miliardi di metri cubi l’anno. Per cui anche il Comune di Ancona aderisce al . Dopo tutto quello che sta interessando la regione del Maghreb, il problema dei sta tornando veloce; il problema del Giappone (terremoto di fondo scala) sta portando domande preoccupanti. Le domande sono sempre quelle: quali rischi per la sicurezza dell’intera fascia costiera? Quali conseguenze per il mare ed il pescato? E per l’uomo? E’ possibile trasformare una regione, una provincia, un porto in un grande dispensatore di gas e di energia in genere ? Quali i vantaggi per un territorio? Se comprassero gas quando costa meno e lo rivendessro quando costa di più? Proprio come in questo periodo, il costo del  barile di petrolio scende, ma quello della benzina alla pompa sale? I rigassificatori a chi “servono”? Domande che ancora non hanno trovato risposte convincenti, visto che anche il nucleare, dopo le centrali di , subirà dei “fermi”. E poi una considerazione non demagogica sulla darsena energetica  che poteva contemplare il rigassificatore di Brindisi: se è vero che il sito di Cerano (Brindisi) contiene dei parchi naturali sia a terra che a mare, perché tutto ciò non è stato valido per la , mentre è valido per il rigassificatore BLNG?