Cop 29 a Baku, terza giornata della conferenza ONU sul clima

Giorgia Meloni

(Fonte by social media X)

Meloni: “Anche la fusione nucleare per superare la transizione”

Baku. Alla terza giornata della COP 29 di stamane ha partecipato la premier Giorgia Meloni.
In questa giornata, ha preso la parola, ancora una volta, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres dichiarando: “Siamo arrabbiati, e abbiamo ragione ad esserlo. Servono riforme, soprattutto della finanza”.

Guterres ha sollecitato un’azione urgente sui finanziamenti per il clima, sottolineando la necessità di maggiori contributi al Loss and Damage Fund, che sostiene i Paesi in via di sviluppo colpiti dal cambiamento climatico, e ha esortato i Paesi a erogare nuovi finanziamenti.

Mentre il premier spagnolo Pedro Sanchez aveva ricordato nel suo intervento che la “… la Spagna ha appena subito uno dei peggiori disastri climatici della sua storia. C’è solo una cosa tanto importante quanto aiutare le vittime di questa terribile tragedia a Valencia: evitare che si ripeta, evitare che i disastri naturali si ripetano e si moltiplichino. Agiamo. Salviamo la vita dei nostri cittadini, salviamo le loro economie e salviamo il pianeta”.

Anche Papa Francesco ha fatto sentire la sua voce, con un messaggio letto dal Segretario di Stato Vaticano, Cardinale, S.E. Pietro Parolin, presente a Baku.
“I dati scientifici a nostra disposizione non consentono ulteriori ritardi e rendono chiaro che la preservazione del creato è una delle questioni più urgenti del nostro tempo. Dobbiamo anche riconoscere che è strettamente legata alla preservazione della pace”, scrive Papa Francesco.

Poi l’appello: “Dovremmo agire e vivere come membri di un’unica famiglia che abita lo stesso villaggio globale interconnesso”. “Essenziale cercare una nuova architettura finanziaria internazionale che sia incentrata sull’uomo, sia audace, creativa e basata sui principi di equità, giustizia e solidarietà. Una nuova architettura finanziaria internazionale che possa davvero garantire a tutti i Paesi, in particolare ai più poveri e a quelli più vulnerabili ai disastri climatici, percorsi di sviluppo sia a basse emissioni di carbonio che ad alta condivisione, che consentano a tutti di raggiungere il loro pieno potenziale e di vedere rispettata la propria dignità”, ha detto nel suo messaggio per la COP 29.

Alla COP 28 di Dubai, “ci siamo fissati degli obiettivi ambiziosi, arrivare a questi obiettivi richiede la cooperazione di tutti a partire dai maggiori emettitori e con un supporto finanziario adeguato, stiamo lavorando per un compromesso efficace”, ha detto Giorgia Meloni nel suo discorso di stamane.

“Ma – ha aggiunto – le responsabilità devono essere condivise e bisogna superare le divergenze tra Paesi sviluppati e Paesi emergenti”. “Spetta a noi determinare se “la lotta ai cambiamenti climatici “sarà un successo o un fallimento”.

“Stiamo già destinando all’Africa gran parte del budget di oltre 4 miliardi di euro del nostro Fondo per il clima, e continueremo a sostenere iniziative come il Fondo verde per il clima e il Fondo Loss and Damage, nonché a promuovere il coinvolgimento delle Banche Multilaterali di Sviluppo”, ha sottolineato la premier italiana.
“Ma è altrettanto prioritario che la decarbonizzazione tenga conto della sostenibilità dei nostri sistemi produttivi e sociali. Dobbiamo proteggere la natura avendo al centro l’uomo”.

Ancora una volta, la Meloni ha puntato l’accento sul suo essere madre. “Sono una madre e come madre niente mi dà più soddisfazione di quando lavoro per politiche che consentiranno a mia figlia e alla sua generazione di vivere in un posto migliore”.

“Al momento non c’è alternativa ai combustibili fossili, dobbiamo avere una visione realistica” ha detto la premier. “Abbiamo bisogno di un equilibrio e di un processo di transizione, dobbiamo usare tutte le energie a nostra disposizione, non solo le rinnovabili, anche i biocarburanti e la fusione nucleare”. Quest’ultima, dice la Meloni, “potrebbe fare la differenza”, sottolineando che l’Italia è “in prima linea sulla fusione nucleare e ha organizzato il primo incontro durante il G7”.
“L’Italia vuole continuare a fare la propria parte”, ma “abbiamo bisogno di un mix energetico equilibrato per favorire il processo di transizione. Dobbiamo utilizzare tutte le tecnologie disponibili”.