Industria marittima moderna: decarbonizzazione ed efficienza

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L’Italia punta allo sviluppo dei suoi scali portuali per vincere la sfida del commercio mondiale. Bari e Brindisi: Green Ports

Roma. E’ scontato che la digitalizzazione sta svolgendo un ruolo essenziale nell’ottimizzazione dei porti e delle attività portuali e nell’affrontare le sfide a cui deve rispondere un’. Naturalmente efficienza nelle funzioni operative di un porto, se vuole rimanere competitivo nella propria regione marittima e oltre.

I porti stanno affrontando una duplice sfida: quella dell’efficienza e quella della decarbonizzazione. La sfida, legata all’efficienza, richiede che i processi logistici di gestione delle merci in transito siano sempre più legati alla digitalizzazione che permette di razionalizzare le operazioni, aumentando la sicurezza e diminuendo i rischi di errore.
La decarbonizzazione richiede di agire su molteplici fronti, anche perché le infrastrutture giocano una parte importante nel passaggio dall’elettrificazione di navi e attrezzature portuali. 

L’aumento della domanda di elettricità nei porti è considerata ormai ‘esponenziale'(dati Commissione Trasporti UE ) e richiede di investire in nuove infrastrutture di distribuzione elettrica e di implementare processi innovativi per supportare l’elettrificazione. Il vero ostacolo è rappresentato dall’adattamento degli attuali sistemi di distribuzione elettrica dei porti, che non sono stati progettati per gestire carichi così pesanti, creando una barriera significativa per le compagnie di navigazione.  

I porti offrono molte opportunità di sviluppo green, che vanno dalla fornitura di alimentazione elettrica a terra (OPS, Onshore Power Supply) all’elettrificazione delle gru mobili (eRTG, electrified Rubber Tyred Gantry Cranes) e dei veicoli di supporto a terra (GSV, Ground Support Vehicle).

Le normative ‘verdi’ – FuelEU Maritime e il Clean Shipping Act del 2022 – negli Stati Uniti, mirano a ridurre l’impronta di carbonio del settore marittimo imponendo l’uso di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio; tutto questo richiede anche che tutte le operazioni che devono compiere navi passeggeri e container ormeggiate in porto vengano gestite tramite alimentazione elettrica a terra o attraverso tecnologie alternative a emissioni zero. 

Varie Autorità di Sistema Portuale italiane si sono poste – fin dall’inizio di dette normative – il problema che i sistemi di distribuzione elettrica dovevano e devono supportare l’alimentazione a terra in modo che le navi all’ormeggio possano spegnere i loro motori diesel e collegarsi alla rete. Inoltre, per la ricarica dei grandi veicoli elettrici i porti devono prevedere l’installazione di infrastrutture specializzate. 

La strategia di Europea 2020 di crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, ha lanciato una serie di importanti sfide tra cui quella della sostenibilità ambientale, per favorire il passaggio a un’economia a bassa emissione di carbonio, incrementare l’uso delle fonti di energia rinnovabile, modernizzare il settore dei trasporti e promuovere l’efficienza energetica. 

A livello internazionale, l’interesse verso la tematica dei Green Ports sta coinvolgendo un numero sempre più ampio di Autorità Portuali che stanno attivando approcci efficaci in termini di riduzione dei consumi energetici legati alle attività portuali e di approvvigionamento da fonti rinnovabili, al fine di realizzare strutture portuali sostenibili da un punto di vista ambientale ed energetico.

La direzione verso la quale tendere è volta a definire processi per la gestione ambientale ed energetica dei porti e il loro inquadramento quali Green Ports, promuovendo in particolare l’introduzione di soluzioni tecnologiche innovative per la produzione di energia da fonti rinnovabili in ambito portuale e nuovi processi per l’integrazione di problematiche di carattere ambientale ed energetico.

L’AdSPMAM – grazie alla lungimiranza della struttura tecnica e governance dei propri porti – è stata una delle prime Autorità di Sistema ad investire in progetti per promuovere soluzioni tecnologiche innovative per la produzione di energia da fonti rinnovabili in ambito portuale e nuovi processi per l’integrazione di problematiche di carattere ambientale ed energetico.

Stiamo parlando dei progetti di ‘cold ironing’ nei porti di Bari e Brindisi: il progetto promuove l’introduzione del cold ironing per permettere lo spegnimento dei motori navali durante l’ormeggio in porto, senza però far venir meno l’erogazione di energia richiesta da essa. 

L’intervento prevede: la realizzazione di un sistema di elettrificazione di banchine che alimenti le navi ormeggiate a Punta delle Terrare nel Porto di Brindisi; mentre per il porto di Bari, si tratta dell’elettrificazione di banchine per l’approvvigionamento energetico delle navi della Darsena di Ponente. La realizzazione riguarda sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile con i seguenti risultati attesi: efficientamento energetico; miglioramento della qualità dell’aria in tutta l’area portuale e nelle zone limitrofe; riduzione generale dell’impatto ambientale.