UE: serve una solida definizione di idrogeno a basse emissioni di carbonio

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I responsabili politici europei sono invitati ad adottare una solida definizione di idrogeno a basse emissioni di carbonio

Bruxelles. Nella Gazzetta Ufficiale Europea del 20 giugno scorso sono stati pubblicati due Atti Delegati sull’idrogeno e i combustibili rinnovabili, che danno attuazione alla Direttiva (UE) 2018/2001 sulle energie rinnovabili, cd. RED II, oggi in corso di revisione.

Il primo è il Regolamento Delegato (UE) 2023 /1184 e definisce quando l’idrogeno, i combustibili a base di idrogeno o altri vettori energetici possono essere considerati “combustibili rinnovabili di origine non biologica” (cd. RFNBO, Renewable Fuels of Non-Biological Origin) per il trasporto.

Il secondo Regolamento Delegato (UE) 2023/1185 definisce la soglia minima di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dei carburanti derivanti da carbonio riciclato. L’Atto precisa, inoltre, la metodologia di valutazione delle riduzioni di emissioni di gas a effetto serra da carburanti rinnovabili liquidi e gassosi di origine non biologica per il trasporto e da carburanti derivanti da carbonio riciclato. I due Regolamenti sono in vigore dal 10 luglio 2023.

Gli operatori del settore, le Organizzazioni non governative (ONG) e i think tank hanno pubblicato una lettera congiunta in cui invitano i responsabili politici europei ad adottare una solida definizione di idrogeno a basse emissioni di carbonio dopo un’approfondita consultazione delle parti interessate.

Nella lettera congiunta pubblicata il 2 aprile, i firmatari, tra cui Renewable Hydrogen Coalition, Transport & Environment e Danish Shipping, tra gli altri, esortano il vicepresidente esecutivo della (CE) Maroš Šefčovič e il commissario per l’Energia Kadri Simson ad adottare una definizione definitiva di idrogeno a basse emissioni di carbonio nel prossimo Atto Delegato ai sensi dell’articolo 8 della Direttiva sul mercato dell’idrogeno e del gas decarbonizzato.

I firmatari hanno espresso preoccupazione per le richieste di adozione di una definizione ‘rapida’ di idrogeno a basse emissioni di carbonio, che ‘non sarebbe adatta allo scopo e in linea con il mandato conferito dalla direttiva sulla decarbonizzazione dell’idrogeno e del gas’.

“L’articolo 8 della Direttiva sul gas elenca diverse questioni complesse che richiederanno una nuova regolamentazione e non possono essere affrontate rapidamente. Una definizione solida è fondamentale per fornire agli operatori del mercato la certezza degli investimenti, garantire una reale parità di condizioni con l’idrogeno rinnovabile e garantire che l’idrogeno a basse emissioni di carbonio contribuisca efficacemente agli sforzi di mitigazione dei cambiamenti climatici, piuttosto che ostacolarli”, afferma la lettera.

Nel dicembre 2023 il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno concordato chiari elementi costitutivi per definire l’idrogeno a basse emissioni di carbonio.

La lettera congiunta afferma che tali elementi dovrebbero ora essere sostanziati nel prossimo Atto Delegato con proposte concrete e misurabili e propone di includere i seguenti elementi: – Definizione delle principali filiere di produzione dell’idrogeno, tra cui l’idrogeno prodotto con l’energia elettrica proveniente dalla rete, l’energia nucleare, i combustibili fossili, ma anche l’idrogeno derivato da energia elettrica rinnovabile solo parzialmente conforme alle RFNBO DA (Renewable Fuels of Non-Biological Origin). – Valutazione delle emissioni climalteranti dell’intero ciclo di vita basata su dati reali per misurare l’impronta dell’idrogeno a basse emissioni di carbonio e conseguire una riduzione effettiva delle emissioni di almeno il 70 % rispetto al combustibile fossile di riferimento stabilito nella direttiva sul gas. – Tasso minimo di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) basato sull’effettiva CO2 catturata e sequestrata, nonché su un tasso massimo di perdita di metano. – Sistema di monitoraggio e verifica delle emissioni accurato e trasparente da parte di una terza parte indipendente.

Sono state inoltre proposte ulteriori misure di salvaguardia: – Introdurre una clausola che garantisca che l’idrogeno a basse emissioni di carbonio prodotto da combustibili fossili sia prodotto solo dalla capacità di produzione di gas esistente (non aggiuntiva). – Vietare la compensazione delle emissioni di carbonio per dimostrare la conformità all’idrogeno a basse emissioni di carbonio e all’attuale soglia di riduzione delle emissioni di almeno il 70% o a qualsiasi soglia futura.