(I giacimenti offshore di petrolio e gas della Norvegia. Grafico: NPD)
Stavanger. La Norvegia è diventata il più grande fornitore europeo di gas naturale, sostituendo le forniture di gas russo che sono state interrotte in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.
Alla fine del 2022, al largo delle coste norvegesi, sono stati individuati oltre 80 siti di gas su una copertura stimata di oltre 1,2 miliardi di metri quadrati.
Molti di questi giacimenti hanno un potenziale di valore significativo, pur se è altamente incerto quanto gas naturale possa essere effettivamente estratto.
Le analisi dei siti è stata condotta dal Norwegian Petroleum Directorate (NPD), che cita in una nota le complessità strutturali dei giacimenti, come anche gli alti costi di produzione.
Circa due terzi delle riserve di gas del paese non sono ancora state estratte. E mentre si prevede che la produzione rimarrà elevata nei prossimi cinque anni, l’NPD prevede in seguito una diminuzione ‘abbastanza rapidamente’.
I dati preliminari di produzione per il mese di novembre 2023 mostrano una produzione media giornaliera di 2. 014, 000 barili di petrolio, GNL e condensato.
“Ha quindi senso – si legge nella nota del NPD – pensare a prezzi più alti del gas e a una più stretta cooperazione al fine di promuovere lo sviluppo tecnologico, il coordinamento e le infrastrutture necessari finché esistono ancora la volontà e la capacità di farlo”.
L’NPD ha quindi chiesto alle società produttrici di petrolio e gas di verificare se le risorse rimanenti potessero essere sfruttate in modo redditizio utilizzando la tecnologia esistente e con il coordinamento trasversale delle società.
È probabile che il paese continui a essere un importante fornitore in futuro, poiché i paesi vicini, tra cui la Germania, stanno utilizzando il gas come combustibile di transizione nell’ambito di un’iniziativa verde, compreso lo sviluppo di alternative più rispettose del clima come l’idrogeno blu.
L’obiettivo principale della Direzione Offshore Norvegese è quello di contribuire al raggiungimento dei maggiori valori possibili per la società derivanti dalle attività petrolifere e del gas attraverso una gestione efficiente e prudente delle risorse, in cui si tenga in debita considerazione la salute, l’ambiente, la sicurezza e gli altri utenti dell’oceano.
Dal 1º gennaio 2024 la Norwegian Petroleum Directorate (NPD) ha cambiato nome in Norwegian Offshore Directorate. Il cambiamento di nome riflette il fatto che negli ultimi anni la Direzione è stata incaricata di ulteriori responsabilità associate all’immagazzinamento di CO2 (CCS), all’energia eolica offshore e ai minerali dei fondali marini.
Ieri, lo Storting (Parlamento norvegese) ha approvato la proposta del Governo di aprire parti della piattaforma continentale norvegese all’esplorazione e alla produzione di minerali dei fondali marini.
Una risoluzione finale sarà presa sotto forma di Regio Decreto. La Direzione Offshore Norvegese ha contribuito al processo di apertura, tra l’altro coordinando i lavori sulla valutazione d’impatto e preparando una valutazione delle risorse.
Dal 2017, su incarico del Ministero dell’Energia (MOE) la Norwegian Offshore Directorate ha mappato vaste aree nel Mar di Norvegia settentrionale, per individuare quelle più interessanti dal punto di vista commerciale; prelevati campioni e raccolto dati su minerali e metalli trovati sul fondo del mare. La campagna di ricerca è stata effettuata in collaborazione con le comunità di esperti delle Università di Tromsø e Bergen.
I minerali dei fondali marini sono costituiti da solfuri, croste di manganese e noduli di manganese, che si formano sul fondo del mare nelle profondità dell’oceano. Sulla piattaforma continentale norvegese sono presenti solfuri e croste di manganese, contenenti metalli e minerali cruciali per la tecnologia che ci circonda oggi, come batterie, turbine eoliche, PC e telefoni cellulari.
La Direzione è stata istituita nel 1972 ed è una direzione specializzata a livello statale e un organo amministrativo pubblico che fa capo al Ministero dell’Energia. Circa 200 persone lavorano per la Norwegian Offshore Directorate, che ha uffici a Stavanger e Harstad.