Avvio degli scavi nel 2024 condizionato dalla carenza di discariche: “Se la Regione non toglie la clausola del Procedimento Autorizzazione Unica Regionale – ha detto Paolo Grossi , amministratore delegato di Eni Rewind – che ci obbliga a non smaltire i rifiuti della bonifica in Calabria non possiamo iniziare gli scavi perché non sappiamo dove smaltire i rifiuti della bonifica”.
Roma. Il generale in pensione G. F. Emilio Errigo, neo Commissario straordinario, delegato dal Governo per gli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale del Sito d’Interesse Nazionale (SIN) di Crotone-Cassano e Cerchiara, la scorsa settimana, ha fatto visita presso la Eni Rewind; una visita conoscitiva ambientale e informativa dello stato dei luoghi di proprietà di Eni Rewind Spa a Crotone.
Nei siti di Cassano allo Ionio e Cerchiara di Calabria, entrambi in provincia di Cosenza, Eni Rewind ha provveduto alle attività di bonifica di tre discariche non autorizzate. Dal 2008 la società ambientale di Eni, pur non essendone proprietaria, si è attivata per la rimozione di terreni misti a ferriti di zinco provenienti dallo stabilimento di Pertusola Sud, a Crotone, che fu definitivamente chiuso nel 1999. L’area delle tre discariche è stata compresa all’interno del perimetro del Sito di Interesse Nazionale di Crotone, individuato nel 2001.
A tal fine si riporta di seguito il comunicato dell’altro giorno di Eni Rewind.
Per la bonifica dell’ex sito industriale di Crotone Eni Rewind ha speso finora oltre 200 milioni di euro, a cui si aggiungono circa 70 milioni di euro versati a seguito del giudizio per il risarcimento del danno ambientale promosso dal Ministero dell’Ambiente e destinati a finanziare gli interventi ambientali nella limitrofa area archeologica.
Il sito industriale di Crotone è stato avviato negli anni ‘30 con le produzioni di Pertusola (zinco e metalli) e del Gruppo Montecatini (fertilizzanti e detergenti). Negli anni ’90 è confluito in Eni, allora Ente di Stato, per decreto-legge e a seguito dell’operazione Enimont.
Enichem, dopo aver gestito la fermata e la demolizione degli impianti produttivi, ha avviato gli interventi di messa in sicurezza e bonifica del sito, a iniziare dalla realizzazione di una barriera idraulica dotata di 54 pozzi di emungimento che garantisce il contenimento della contaminazione entro il perimetro del sito e la sua progressiva asportazione.
Per la bonifica dei suoli, dal 2008 Eni Rewind ha presentato diversi progetti d’intervento per le due ex discariche a mare e nel 2017 ha riformulato il progetto in due fasi: il POB (Progetto Operativo di Bonifica) Fase 1 e Fase 2. La Fase 1 è stata autorizzata con decreto del Ministero dell’Ambiente nel maggio del 2019; la realizzazione della scogliera a mare a protezione delle aree interessate dalle future attività di scavo della Fase 2 è stata completata nel settembre 2021, con una spesa di circa 6 milioni di euro. La Fase 2, autorizzata nel marzo 2020, prevede la rimozione delle due discariche storiche fronte mare e il completamento degli interventi nelle aree interne dello stabilimento, prevalentemente con scavo e smaltimento in discariche esterne dei materiali prodotti dalle attività di bonifica.
La stima dei rifiuti da bonifica prodotti dagli scavi previsti dal POB Fase 2 è di circa 1 milione di tonnellate, composto da: circa 360.000 tonnellate di rifiuti pericolosi (per la presenza di metalli quali zinco, cadmio e arsenico – smaltibili solo in due discariche in Italia, una a Crotone e l’altra a Torino, con una capacità residua limitata pari a circa 200mila di tonnellate); circa 50.000 tonnellate contenenti TENORM, ricevibili solo dalla discarica di Crotone; oltre 100.000 tonnellate contenenti sia TENORM che amianto, per i quali non esistono discariche autorizzate in Italia; circa 500.000 tonnellate di rifiuti non pericolosi, smaltibili in discariche operative in altre regioni, prevalentemente al centro Nord, con un impatto elevato in termini di trasporto e di sostenibilità dell’intervento secondo i criteri del Testo Unico Ambientale.
La carenza di discariche disponibili a ricevere i rifiuti da bonifica è stata chiarita e documentata da Eni Rewind sin dal 2017, nel corso delle Conferenze di Servizio per la Fase 2 e successivamente più volte reiterata in incontri e lettere agli Enti Locali e Centrali. Ciò nonostante, il Decreto del Progetto Fase 2 ha recepito la prescrizione del PAUR (Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale) del 2019 che impone il veto all’utilizzo di discariche in Calabria. Anche la proposta di variante presentata a ottobre 2022 da Eni Rewind, che prevedeva di realizzare all’interno del sito di Crotone una discarica ad hoc per gestire i materiali che contengono sia TENORM che amianto (per cui non esistono discariche in Italia), è stata ritenuta non procedibile dal Ministero per il parere negativo degli Enti Locali.
La situazione in Europa è analoga, per carenza strutturale di discariche idonee a ricevere queste tipologie di rifiuti, le cui capacità residue vengono prioritariamente dedicate ai rispettivi fabbisogni nazionali, nel rispetto del principio comunitario di prossimità. Pertanto, opzioni di smaltimento dei rifiuti all’estero sono percorribili solo per quantitativi limitati, poche migliaia di tonnellate. Al fine di superare questo stallo, Eni Rewind si è resa disponibile anche a finanziare e realizzare una discarica in altre aree della Calabria, eventualmente anche con una capacità maggiore, da destinare a interventi ambientali di interesse pubblico regionale.
In linea con la normativa e con il massimo spirito di collaborazione con il Ministero, il Commissario delegato, gli Enti e tutti gli stakeholder del territorio, Eni Rewind continuerà a fornire tutti i chiarimenti e gli approfondimenti tecnici richiesti al fine di superare le criticità evidenziate e identificare una soluzione condivisa che consenta di traguardare gli obiettivi della bonifica.
“La tutela e salvaguardia del territorio, del mare, delle connesse attività agricole, della pesca marittima, della salute pubblica e dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi a beneficio delle future generazioni, non deve essere un impegno e un fatto di natura privata; deve rimanere un impegno pubblico costante, fatto di azioni propositive e costruttive per il benessere sociale, nel segno della effettiva cooperazione che vede protagonisti tutti i cittadini e le pubbliche autorità, assieme e in unità di intenti, in assenza di alcun interesse privato” ha affermato Errigo a conclusione della visita.
(Foto courtesy Eni Rewind)