L’UE aggiunge alle regole di inquinamento da navi anche le acque reflue, immondizia e l’acqua lavaggio

acque reflue

L'Unione europea verso misure più rigorose volte a ridurre l'inquinamento, aumentando il numero di materiali che sarebbero vietati come scarichi dalle navi nelle acque europee

Bruxelles. La Commissione Trasporti e Turismo ha presentato una serie di misure/proposte che ampliano i limiti degli scarichi illegali dalle navi nell'ambito di una revisione globale avviata nel giugno 2023, intesa a modernizzare e rafforzare le norme marittime dell'UE in materia di sicurezza e prevenzione dell'inquinamento. Misure sanzionatorie non solo per sversamenti di petrolio e idrocarburi, ma anche per lo scarico di liquami e rifiuti, obbligando gli armatori ad assumersi la responsabilità per eventuali danni ambientali dovuti all'inquinamento della loro nave.

Nel caso in cui il comandante della nave o il suo equipaggio responsabile dello scarico illegale non possa essere rintracciato o non possa permettersi di pagare la pena, la misura/proposta chiede che la responsabilità cada sull'armatore.

Secondo la Commissione Trasporti e Turismo la proposta adottata mira a garantire che tutte le norme internazionali sulla prevenzione degli scarichi illegali dalle navi, sviluppate dall'Organizzazione Marittima Internazionale, diventino parte dell'UE.

“Le attuali norme dell'UE non funzionano, perché sono debolmente applicate dagli Stati membri”, ha detto il membro rumeno del Parlamento europeo Marian-Jean Marinescu (Gruppo Ppe, Romania) parlando a nome della Commissione. “È tempo che gli Stati membri si facciano avanti e proteggano i mari europei dagli effetti nocivi delle navi scaricando illegalmente rifiuti. È necessario rilevare efficacemente gli scarichi illegali e impostare sanzioni a livelli che fungono da deterrente reale”.

Oltre ad aumentare il divieto di inquinamento provocato dalle navi, la Commissione Trasporti propone misure per rafforzare l'applicazione e aumentare le sanzioni imposte. Inoltre, vogliono che i Governi dell'UE evitino di stabilire sanzioni massime o minime per le infrazioni per “garantire che l'efficacia e la proporzionalità delle sanzioni non siano compromesse”.

E' stato anche sottolineato che l'attuale sistema europeo di allarme satellitare per la fuoriuscita di petrolio e il rilevamento delle navi, CleanSeaNet, manca di segnalazioni su come vengono seguiti gli incidenti di inquinamento e l'esito. Pertanto si chiede agli Stati membri di aumentare la condivisione delle informazioni e l'obbligo di informare la Commissione europea sugli incidenti di inquinamento. Una maggiore verifica in situ e il più presto possibile dopo che una segnalazione è stata emessa da CleanSeaNet.

La misura/proposta è stata adottata dalla Commissione Trasporti e Turismo con un voto di 36 favorevoli e uno contrario; un accordo unanime è stato raggiunto sul fatto che i colloqui dovrebbero iniziare con gli Stati membri sulla forma finale della legislazione. Le nuove norme di questa sessione si concentreranno sulle ammende amministrative per l'inquinamento provocato dalle navi, mentre sono in corso anche negoziati separati per sanzioni penali che sarebbero esaminati in legislazione separata; il via libera al testo si presume giunga la prossima settimana da parte dell'Assemblea plenaria.