Gli armatori europei chiedono carburanti puliti e a prezzi accessibili per la navigazione

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Prima del voto del Parlamento sugli standard di CO2 dei veicoli pesanti, l’ECSA invita i colegislatori a fornire informazioni legali e certezza degli investimenti dando priorità al settore dello shipping

Bruxelles. Sugli standard di CO2 dei veicoli pesanti, l’Ue deve sostenere i combustibili puliti e a prezzi accessibili per la navigazione marittima invece di crearne di domande artificiali di biocarburanti e RFNBO per i camion attraverso l’introduzione del ‘Carbon Correction Factor’ (CCF).

L’UE ha recentemente adottato il pacchetto ‘Fit for 55′ che introduce nuovi ambiziosi obiettivi misure affinchè l’Europa riduca le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 e diventi ‘carbonio neutrale’ entro il 2050. Il trasporto marittimo contribuirà per la prima volta al raggiungimento degli obiettivi climatici dell’UE parte dell’EU ETS e della normativa marittima FuelEU.

Anche l’IMO ha raggiunto lo scorso luglio un accordo storico affinché le emissioni di gas serra derivanti dal trasporto marittimo internazionale raggiungano lo zero netto entro il 2050.
Gli armatori europei, con l’ECSA, hanno accolto con favore la maggiore ambizione climatica del pacchetto ‘Fit for 55′ e hanno riconosciuto che il trasporto marittimo dovrebbe contribuire con la sua giusta quota anche a livello dell’UE.
Il pacchetto ‘Fit for 55′ introduce un meccanismo per fissare il prezzo del carbonio e uno standard di carburante per la navigazione marittima.

Per consentire al settore marittimo di raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione, i combustibili puliti devono essere messi a disposizione sul mercato in quantità sufficienti e a un prezzo accessibile. Sebbene tutti i settori dell’economia europea abbiano bisogno di accesso a fonti di combustibili ed energia puliti, l’industria marittima europea è preoccupata per le richieste di ulteriori forniture per l’uso di quantità aggiuntive di biocarburanti e RFNBO (Renewable Fuels of Non – Biological Origin) come nel trasporto su strade con veicoli pesanti introducendo il cosiddetto ‘Carbon Correction Factor’ (CCF).

“Occorre notare – afferma la nota dell’ECSA – che l’uso diretto dell’idrogeno nelle celle a combustibile non rientra nell’ambito del CCF ed è definito come tecnologia per veicoli a emissioni zero secondo gli standard di CO2 per i veicoli pesanti”.

“Riteniamo – continua l’ECSA – che l’introduzione del CCF genererà una domanda artificiale per questi carburanti nel trasporto stradale, dove esistono altre alternative e distoglieranno quantità cruciali dal trasporto marittimo e da altri settori difficili da abbattere, ai quali non esistono alternative per decarbonizzare”.

I combustibili rinnovabili sostenibili e scalabili sono fondamentali per decarbonizzare il settore marittimo, ma l’attuale mancanza di disponibilità rischia di bloccare la decarbonizzazione del settore. Per raggiungere l’obiettivo di 1,5°C dell’Accordo di Parigi, i servizi di trasporto marittimo necessitano di un’enorme quantità di risorse e sforzi per sviluppare la capacità di produzione di carburante.

“Invitiamo pertanto – conclude la nota di ECSA – i colegislatori a opporsi a incentivi aggiuntivi non necessari come CCF negli standard di CO2 per i veicoli pesanti e per fornire informazioni legali e certezza degli investimenti dando priorità al settore delle spedizioni”.

I colegislatori europei stanno attualmente rivedendo gli standard sulle emissioni di CO2 per nuovi veicoli pesanti in base ai quali i produttori di veicoli devono ridurre emissioni e la flotta delle loro nuove vendite del -45% nel 2030, del -65% nel 2035 e del -90% nel 2040. I camion e gli autobus a zero emissioni sono definiti come elettrici a batteria, a celle a combustibile a idrogeno o a idrogeno veicoli a combustione.

L’ECSA rappresenta 20 associazioni nazionali di armatori con sede nell’UE e in Norvegia. Gli armatori europei controllano il 39,5% della flotta commerciale globale, contribuendo con 149 miliardi euro all’anno al PIL dell’UE e fornire a 2 milioni di europei una carriera a bordo e a terra. L’ECSA si impegna per un ambiente normativo che favorisca l’internazionalità e competitività del trasporto marittimo europeo, a vantaggio dell’UE.