Italian company pronta per il lancio di due CCS technologies

CCS technologies

(Le tecnologie di cattura del carbonio sono state testate con successo a bordo delle navi; foto courtesy Ecospray)

Ecospray ha annunciato che lancerà le sue prime due tecnologie di cattura del carbonio (Carbon Capture and Storage, CSS) per il settore marittimo nel primo trimestre del 2024

Atene/Genova. In un recente seminario ad Atene dal titolo ‘Capture the future: evoluzione e tecnologie per la decarbonizzazione’, Ecospray ha presentato i risultati della fase di sperimentazione che ha portato all’industrializzazione dei due dispositivi per la cattura del carbonio.

Ecospray ha sviluppato un impianto pilota con due innovative tecnologie di cattura della CO2 che utilizzano l’assorbimento chimico, nello specifico con ammine o idrossido di calcio. Dopo aver testato entrambe le tecnologie in fase di laboratorio in collaborazione con l’Università di Torino e il centro prove Ecospray, l’impianto pilota è stato installato su una nave commerciale per due mesi per testare le soluzioni in condizioni reali.

Ecospray afferma che consentono efficienze di cattura del carbonio fino all’80% della CO2 emessa durante le operazioni navali in condizioni specifiche. I dati raccolti suggeriscono che è possibile ottimizzare la progettazione dei componenti e la loro selezione e migliorare il processo, garantendo la sostenibilità del progetto sia per l’azienda, sia per il mercato. Sono già stati completati progetti specifici, dimensionando gli impianti per catturare fino a 2.000 tonnellate di CO2 per singolo viaggio.

Questa tecnologia si basa sull’assorbimento chimico della CO2 utilizzando una soluzione amminica. L’impianto pilota ha confermato la fattibilità del processo sviluppato da Ecospray, che differisce notevolmente dal processo convenzionale utilizzato per applicazioni terrestri. L’azienda ha affermato che il nuovo sistema è di facile applicazione nel settore marino e garantisce un risparmio energetico di almeno il 10-15% rispetto al tradizionale processo di rigenerazione ad alta temperatura. In questo caso la CO2 reagisce con il latte di calce. L’anidride carbonica viene quindi convertita in carbonato di calcio, un materiale solido.

Ecospray ha registrato elevati livelli (90-95%) di conversione dei reagenti raggiunti nella fase di test della tecnologia, il che conferma un’ottimizzazione del processo molto avanzata. Ecospray sta inoltre sviluppando una terza tecnologia che prevede la cattura del carbonio con celle a combustibile a carbonati fusi – come parte della sua iniziativa CapLab, il laboratorio congiunto di Ecospray e dell’Università di Genova. Il laboratorio di Molo Giano è frutto della collaborazione tra Ecospray e l’Università di Genova: qui si studiano le soluzioni di ‘carbon capture’ con fuel cell da applicare in ambito navale, ma non solo, come riportato su questo sito in giugno 2022 e marzo 2023.

Un centro di eccellenza, frutto di un’importante collaborazione fra pubblico e privato, destinato ad attività di ricerca e sviluppo di tecnologie per la decarbonizzazione con diverse possibilità di applicazione, in primis in ambito marittimo. La struttura sarà gestita da Ecospray Technologies e dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale (DICCA) dell’Università di Genova, ed è il frutto di un investimento complessivo di quasi 2 milioni di euro.

L’azienda prevede la fase di industrializzazione di questa tecnologia nel 2025. “Le tecnologie di cattura del carbonio possono contribuire in modo significativo al raggiungimento dell’obiettivo di “zero emissioni di CO2” entro il 2050 nel settore marittimo”, ha affermato Filippo Lossani, direttore di Ecospray BU marine.

“È necessario adottare un approccio analitico che parta da una piena consapevolezza dello stato dell’arte e delle esigenze del settore. Per attuare una transizione che sia veramente sostenibile, è fondamentale implementare tecnologie che ci permettano di decarbonizzare gli impianti, le strutture e i veicoli di cui già disponiamo”.
“Abbiamo deciso di sviluppare diverse soluzioni per poterle adattare a contesti diversi”, ha affermato Lossani.

“Questo perché fattori come le dimensioni di una nave, la sua tipologia, la rotta e lo spazio disponibile a bordo influenzano molto la scelta di una soluzione. Il nostro impegno, come azienda, è quello di essere commercialmente disponibili sul mercato a partire dal prossimo anno. Ci auguriamo che entro quella data venga approvata anche la normativa in materia per poter iniziare un nuovo, importante percorso per il settore dello shipping”.

impianto CCS

(L’impianto CCS prevede la cattura della CO2 tramite ammine; foto courtesy Ecospray)

L’azienda sta sviluppando i propri servizi di produzione di biocarburanti con sistemi di micro-liquefazione in Europa e Nord America.